Ama Aquilone, con 'I cento cammini' una società solidale è una società solida

Ama Aquilone, con 'I cento cammini' una società solidale è una società solida

Dal 2015 Fondazione Carisap e Ama Aquilone insieme in un progetto per l'emersione dalla povertà. Ora 40 mila euro verranno investiti dalla cooperativa onlus per una start up d'impresa tra 4 o 5 idee che avranno un ulteriore supporto da Ama Aquilone che farà da garante in banca per la necessità di ulteriore credito. 

 Ancora ... direte. Si parla di povertà in un territorio che con il terremoto ha subìto un dramma umano e psicologico e ciò nonostante mai che si possano leggere notizie ottimistiche. Eppure l'ottimismo potrebbe essere una terapia mirabile per riaprire le porte alla speranza, alla rinascita sociale. Caspita, ma per aprire la strada all'ottimismo occorre che una piccola porta voi stessi siate pronti ad aprila. Vi aiutiamo con un titolo: “i cento cammini”. Perché questo titolo è il nome di un programma di welfare sociale che intende ribaltare il pessimismo dello status quo, in un territorio bersagliato da una estenuante crisi strutturale dal punto di vista economico che ha creato enormi disagi sociali, terremoto a parte.


Nel Piceno questo programma messo in campo da Ama Aquilone e dalla Fondazione Carisap possiede al suo interno, già dalla prima edizione, numeri “rosa” a contrastare il colore scuro della depressione.

Già a partire dal 2015, con un investimento di 250 mila euro, si è dato sostegno al reddito delle persone e delle famiglie più fragili e a rischio povertà, assistenza finanziaria e legale, cure sanitarie specialistiche, orientamento al lavoro e sostegno all’inserimento lavorativo, supporto allo sviluppo di creazione d’impresa ed un concorso di idee per promuovere iniziative imprenditoriali innovative e ricollocamento lavorativo. Parliamo di persone nella famigerata soglia di povertà assoluta che, se vorrete, qui potete calcolare per rendervi conto.

Gli effetti del progetto con i dati della prima edizione

Sono state 323 persone in condizione di forte disagio socio-economico ad essere supportate degli operatori del Polo Solidale: coinvolti “grandi e bambini” dai 64 ai 3 anni, medici e consulenti solidali ed una Rete tra Enti che si occupano di welfare coesa e costituita da oltre 20 partner. Un bilancio positivo per “i cento cammini, il progetto nato con l’obiettivo di rimettere al centro delle politiche di accoglienza e solidarietà l’articolo 3 della Costituzione “Tutti i cittadini hanno pari dignità”, che si esprime supportando le persone nel raggiungimento dell’autonomia economica.


Ora la Fondazione Carisap, nel Piano pluriennale 2017 – 2019, in continuità con la prima edizione del progetto i cento cammini e senza emanare un bando ulteriore, investe altri 150 mila euro e Ama Aquilone ne cofinanzia il 20%.

Guardate che non stiamo parlando di assistenzialismo – dice Francesco Cicchi, presidente di Ama AquiloneLo scopo del progetto è far emergere dalla soglia di povertà le persone, le famiglie, restituire loro la dignità di essere umani. E queste persone dovranno mettere una forte motivazione e impegno per riuscire nell'intento. Un impegno e una motivazione di fatto scontata se si conoscessero una per una le storie di vita che ci vengono raccontate ogni giorno. E' per farlo capire meglio che abbiamo voluto realizzare un filmato lirico”.


La cooperativa Onlus Ama Aquilone riassembla, nel suo “grande” piccolo, un welfare sociale che in questi anni si è andato sempre più defilando.

Come dire: sei caduto? Ti offriamo l'appiglio per riprendere il tuo cammino finché la slogatura alla caviglia che hai subito nella caduta non sia curata definitivamente.


E che il progetto non percorra i sentieri dell'assistenzialismo viene convalidato da un'iniziativa volta alla creazione di nuova impresa da parte di soggetti in soglia di povertà, parliamo anche di chi arriva da un fallimento e si trova tutte le porte chiuse. Una start up. E' di fatto un concorso di idee, messo in campo per la raccolta di progetti d’impresa, aperto alla cittadinanza con particolare riguardo alle persone con difficoltà socio-economiche, senza distinzione di razza purché, nel caso di extracomunitari, in possesso dei requisiti di legge (regolare permesso di soggiorno etc).


Hai un'idea? Ama Aquilone, investe 40 mila euro da dividere in 4 o cinque progetti di nuova impresa. - spiega Francesco Cicchi – Bene, ti mettiamo a disposizione tutto il supporto possibile per valutarne la sostenibilità: commercialisti, avvocati, consulenti. A quel punto la Cooperativa farà anche da garante in banca per ulteriore credito per chi davvero possieda la capacità di tornare in corsa con un nuovo progetto d'impresa e di vita”.


Beh, lasciateci dire: una cosa così te l'aspetteresti in altri campi, ma questo è un altro discorso.


E' chiaro che un percorso di questo genere, quello de i cento cammini, vede la collaborazione di tanti altri partner. Tra questi, ieri alla presentazione presso lo spazio Lab della Bottega del Terzo Settore, oltre Francesco Cicchi, presidente della Cooperativa Ama Aquilone, Paula Beatriz Amadio, Cooperativa Ama Aquilone (Segretariato Sociale), c'erano suor Rosario Charo, Suore Oblate del Ss. Redentore, e don Gianni Croci e Giuseppe Paci della Caritas Diocesi San Benedetto del Tronto, Ripatransone-Montalto.


La testimonianza di don Gianni Croci della Caritas ha evidenziato la voglia di cittadini richiedenti asilo di integrarsi offrendosi volontari per la distribuzione del cibo nelle mense, ad esempio. “C'è una realtà che noi viviamo quotidianamente – dice don Croci - che stravolge l'immagine mediatica che spesso ultimamente viene associata in modo negativo a queste tematiche”.


Ama Aquilone Cooperativa Sociale Onlus e Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, insieme, danno ancora una volta un segnale concreto di sostegno a tutte quelle famiglie e quelle persone che si trovano in difficoltà economica. Il progressivo aumento, nel corso dei due anni, del numero di richieste di accesso ai servizi del Polo Solidale, ha messo in evidenza lo stato di necessità generale a cui sempre più persone non riescono a fare fronte. Uno stato di necessità aggravato dalla concomitanza di due eventi: il perdurare della crisi economica e gli eventi sismici che hanno colpito, nel 2016, il Piceno. La povertà è instabilità, ma anche fragilità di relazioni, precarietà lavorativa, insicurezza sociale, malattia e senso di inadeguatezza.


Il video racconto “i cento cammini”.

G. ha moglie e figli a carico, non trova lavoro e sta per perdere la casa. M. è una mamma sola con un bimbo piccolo e vuole ricominciare. S. e L. fanno lavori saltuari e non arrivano a fine mese. B. è vittima del gioco d’azzardo e non sa come uscirne. Storie difficili con un lieto fine comune fatto di “cento cammini”. Ha aperto la mattinata la proiezione del video “i cento cammini”, realizzato in occasione del report della prima edizione. Ispirato a storie vere, è il racconto a più voci in cui riecheggia il messaggio di una speranza concreta ed universale: “ogni essere umano può compiere, ogni giorno, cento cammini”.


Tutti i numeri della solidarietà


Tra marzo 2015 e dicembre 2016 sono state 323 le persone che hanno chiesto il supporto degli operatori del Polo Solidale i cento cammini. Di queste 205 sono maschi e 118 donne, l’età media è di 40 anni, la persona più giovane ha 3 anni, quella più anziana ne ha 64. Il servizio più richiesto è stato quello dell’orientamento al lavoro con 275 persone richiedenti, seguito poi dalle cure dentarie specialistiche con 97.

20 persone, fra cui alcune con figli piccoli, si sono avvalse del servizio di supporto abitativo negli appartamenti della cooperativa Ama Aquilone dedicati al progetto. Numerosi i bambini al di sotto dei 12 anni che hanno usufruito di più servizi sociosanitari. Per 78 persone è stato attivato un tirocinio e/o una borsa lavoro, a 40 tra queste (circa il 51%) le aziende ospitanti hanno riconosciuto un’indennità ad integrazione di quella erogata dalla Cooperativa; 27 tra le 78 richiedenti (quasi il 35%) hanno ottenuto un contratto di lavoro o di collaborazione e 17 hanno svolto un corso di formazione gratuito. Rispetto al gioco d’azzardo, l’ambulatorio GAP – Gioco d’azzardo patologico, ha avuto in cura 32 persone, di cui 24 uomini e 8 donne, l’età media è di circa 40 anni e complessivamente gli incontri di sostegno individuale sono stati 148.

Molte persone si sono avvalse di più servizi contemporaneamente, un dato che evidenzia un diffuso stato di bisogno, che sempre più persone non riescono a fronteggiare.


I cento cammini, nei due anni di attività, ha coniugato l’approccio tradizionale di tipo assistenziale con un modello innovativo finalizzato al conseguimento dell’autonomia socio-economica delle persone prese in carico dal personale del Polo Solidale. A fronte dei servizi gratuiti offerti è stato richiesto alle persone che si rivolgevano al servizio un impegno concreto, mirato alla realizzazione di un percorso condiviso, fatto di orientamento e formazione ma soprattutto di una ricerca attiva del lavoro. Un approccio, che verrà consolidato, attraverso lo sviluppo di progetti per la creazione d’impresa, con l’intervento 2017/19.



Tutte le info su www.icentocammini.it.


Il servizio di Segretariato Sociale è presso il Polo Solidale "I cento cammini", a San Benedetto del Tronto, in via Pasubio n. 78.