Marchigiani all'estero, è scomparso Italo Grassi

Marchigiani all'estero, è scomparso Italo Grassi

Tra le sue opere un murale di oltre 40 metri quadri nella sede dei marchigiani di Mar del Plata

Figlio di emigranti marchigiani, Antonio Grassi e Rosa Procelli originari di Sant’Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro (PU), approdati in Argentina per la prima volta nel 1907 e poi nel 1913 assieme al loro figlio primogenito di nome Argentino. Italo era nato a Mar del Plata il 21 marzo 1914. Cresciuti nella povertà e nelle ristrettezze, i due fratelli e la sorella Maria, nata pochi anni dopo, si sono dovuti impegnare per il sostegno della famiglia sin da piccolissimi anche a causa della scomparsa prematura del loro padre.
All'età di 14 anni Italo inizia il suo percorso nell’arte del dipingere, la sua vera vocazione. Subito frequenta artisti argentini di grande rilievo dell’epoca, come Juan Carlos Castagnino, Alfredo Simonazzi, Demetrio Urruchùa ed Eneas Spilinbergo. Con loro, il giovane Italo non solo imparò a dipingere e disegnare, ma apprese l’etica professionale, la dedizione e in particolare la passione per l’arte che lo ha spinto a girare tutta l’Europa compresa l’Italia, alla ricerca della conoscenza della realtà del presente e del passato. Nell'ex Unione Sovietica, ha poi eseguito un contratto di lavoro di vari mesi per la realizzazione di due grandi murali, conquistando uno strepitoso successo.
Negli anni '30 aderisce al Partito comunista, partecipando a molte manifestazioni popolari, a causa delle quali fu arrestato diverse volte.
Le sue idee erano l’anima delle sue creazioni: facce marginali che rispecchiano le sofferenze della povertà, gesti duri e rigidi, uomini con lo sguardo angosciante. Grassi ha esposto così le sue proprie sofferenze.
Nel corso degli anni ha ottenuto numerose riconoscenze tra cui la nomina di “Cittadino Illustre” conferitagli dal Consiglio comunale nel 2003.
Pittore delicato ed originale, entusiasta docente ed autore di vari libri, Italo Grassi è arrivato a celebrare, appena pochi mesi fa, gli ottanta anni con la pittura. Ha lasciato una feconda opera, tra cui uno splendido murale di oltre 40 metri quadri dipinto dall’artista nel 1979, nella sede dei marchigiani di Mar del Plata. L'opera raffigura i paesaggi e la gente delle Marche. A testimonianza del suo legame speciale con la regione d'origine anche il libro “Recuerdos en Comùn” sui vadesi di Mar del Plata pubblicato alcuni anni fa.