8 settembre 1943, i retroscena di una tragedia

8 settembre 1943, i retroscena di una tragedia

Proprio no, in quanto fu in quel momento che i tedeschi attuarono  i loro piani per l’occupazione dell’Italia mentre il re, Badoglio e tutto lo Stato maggiore abbandonavano Roma.

Erano passati tre anni e tre mesi dall’inizio della guerra quando il generale Badoglio,capo del Governo   annunziò l’armistizio. Si era recato di persona nella sede dell’EIAR in via Asiago a Roma accompagnato dal figlio Mario e da alcuni agenti in borghese. Il direttore generale dell’EIAR, Chiodelli  gli aveva detto che a quell’ora pochi erano gli italiani in ascolto e che era bene aspettare l’ora del giornale radio. Badoglio impaziente aspettò poi entrò nello studio lui solo con l’annunciatore Titta Arista lo stesso che il 25 luglio aveva letto il comunicato del Quirinale sulle dimissioni di Mussolini. Ai microfoni il maresciallo Badoglio,con voce vibrante, sembrò annunciare  una vittoria mentre invece si trattava di una sconfitta.

Per capire come si era arrivati alla capitolazione dell’Italia conviene tornare  indietro nel tempo,alla serata del giorno prima., quando alle 21 era giunto in gran segreto a Roma,dopo un avventuroso viaggio da Tunisi su una corvetta inglese fino all’isola di Ustica e da qui sulla corvetta italiana IBIS fino a Gaeta, poi da Gaeta in una autoambulanza militare fino a Roma, il generale americano Maxwel Davenport Taylor accompagnato dal colonnello William Gardiner.Il generale Taylor era il vicecomandante della   82° divisione paracadutisti che aveva il compito di controllare il progettato piano di aviosbarco –denominato GIANT 2“- nelle zone di Furbara e Cerveteri ,nei pressi di Roma e sugli aeroporti del Littorio,sulla via Salaria,di Centocelle e di Guidonia.Il piano era stato concordato fra le parti sin dal 3 e 4 settembre del 1943. Alle 22 del 7 settembre il generale Taylor in gran segreto,fu condotto presso la sede del Ministero della Difesa-esercito in via XX settembre per incontrare il Capo di Stato maggiore generale Ambrosio ma questi era andato a Torino per distruggere alcune carte importanti.Taylor fu quindi accolto dal maggiore Marchesi e dal colonnello Salvi che fecero gli onori di casa imbandendo, in quei giorni nei quali per i cittadini c’era penuria di cibi,un ricco banchetto accompagnato da ottimi vini. Ad un certo punto Taylor ebbe uno scatto d’ira e disse “basta con il vino,sono venuto per parlare con un comandante responsabile”.

Alle 23 lo fecero quindi incontrare con il generale Carboni che disse però di non sapere che l’armistizio era programmato per il giorno seguente. Non era stato stabilito che fosse per il 15 o 12 settembre? Anche perché,aggiunse le forze italiane a Roma erano poche mentre le forze tedesche pullulavano nella capitale.Taylor chiese allora di parlare con il capo del governo e tutti si trasferirono in casa di Badoglio.Carboni svegliò il maresciallo che stava dormendo.Era lui che aveva concordato  con Eisenhower di annunziare in contemporanea l’armistizio alla radio. Badoglio disse però a Taylor che il governo italiano si trovava nella impossibilità di accettare un armistizio e che tutto doveva essere rinviato,anche l’aviosbarco.Alle due di notte dell’8 settembre un messaggio di Badoglio ad Eisenhower  “l’operazione Giant 2 non è più possibile”.
Alle 16,30 arrivò la risposta del generale americano  “intendo trasmettere la notizia dell’armistizio oggi stesso”. Alle 17,30 un radiogramma da Algeri imponeva al governo italiano di trasmettere la notizia entro le ore 20.Alle 17,45 Eisenhower da Algeri parlò alla radio dell’armistizio con l’Italia.

Subito ripreso dall’agenzia stampa Reuter che cominciò a trasmettere notizie sui particolari.
Alle 17,50 l’incaricato d’affari tedesco von Rahn chiese chiarimenti al governo italiano della notizia  telefonando al generale Roatta Capo di Stato maggiore dell’esercito che rispose:”è una sfacciato menzogna degli inglesi,devo respingerla con indignazione”.
Alle 18,15 al Quirinale si riunì il Consiglio della Corona,oltre al re,Badoglio,Guariglia ministro degli esteri,Ambrosio, il ministro della guerra Sorice,Sandalli ministro dell’aviazione.Molti non sapevano che l’armistizio era stato firmato già da cinque giorni.

Il comunicato alla radio di Badoglio,trasmesso e registrato alla radio sarebbe stato ripetuto ogni mezz’ora.Si presume che i tedeschi sapessero cosa si stava preparando in Italia in quanto nello stesso momento cinquanta treni carichi di carri armati e di automezzi stavano scendendo dal Brennero verso Verona per occupare il nostro territorio.
 

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