Il Piceno Consind ritiene doveroso
fornire una replica puntuale alle dichiarazioni rese negli ultimi
giorni dal Presidente di Confindustria Ascoli Piceno dott. Simone
Ferraioli, al fine di ristabilire la verità dei fatti e tutelare
l'immagine dell'Ente e dei Comuni consorziati.
1. Sul ruolo
del Piceno Consind nel Fondo Contrasto alla
Deindustrializzazione
Contrariamente a quanto affermato
dal Presidente Ferraioli, il Fondo Contrasto alla
Deindustrializzazione è stato concesso proprio in virtù
dell'esistenza e dell'operatività del Piceno Consind.
L'individuazione territoriale non rappresenta un mero riferimento
geografico, ma il riconoscimento di un soggetto istituzionale attivo
e radicato nel territorio, condizione necessaria per l'assegnazione
delle risorse.
Infatti lo stesso DPCM del 30 novembre 2021, citato
da Ferraioli, parla chiaramente di "riparto delle risorse tra i
consorzi industriali" (art. 2) e di "risorse del fondo […]
ripartite in pari misura tra i consorzi industriali" tra cui il
Piceno Consind (art. 3). Questa formulazione normativa dimostra
inequivocabilmente che il Fondo è destinato specificamente ai
consorzi industriali operativi e che senza l'esistenza e
l’operatività del Piceno Consind tali risorse non sarebbero mai
state assegnate al territorio.
Il Piceno Consind inoltre, insieme
ad altri consorzi del Lazio ed alla Federazione nazionale FICEI, ha
svolto un'intensa attività di lobbying presso le istituzioni
competenti per sollecitare l'adozione del decreto di attuazione della
legge di bilancio 2021, contribuendo alla definizione del quadro
normativo che ha reso possibile l'erogazione dei fondi.
2. Sulla situazione finanziaria
dell'Ente
Le affermazioni relative alla
presunta "emorragia di risorse" sono prive di fondamento e
gravemente lesive della reputazione dell'Ente. I dati oggettivi
dimostrano che:
• Il Piceno Consind ha chiuso gli ultimi cinque
bilanci in utile, testimoniando una gestione virtuosa e un
progressivo risanamento della situazione finanziaria
• Le
criticità finanziarie derivano esclusivamente dai debiti contratti
nel periodo 2003-2011,
precedente all'attuale amministrazione
•
Dal 2011, l'attuale amministrazione ha ridotto notevolmente
l'esposizione debitoria ereditata
dalla precedente gestione
commissariale, risolvendo numerosi contenziosi con creditori e
avviando
un processo strutturato di risoluzione delle
problematiche pregresse
• Nelle ultime settimane il Piceno
Consind è riuscito a coinvolgere i due principali creditori in
un
tavolo di trattativa, dimostrando concretamente l'impegno verso
la definitiva risoluzione delle
questioni ereditate da altri.
3. Sui presunti accantonamenti
dei Comuni
È infondata l'affermazione secondo cui i
Comuni soci sarebbero costretti ad accantonare risorse per
far
fronte alla chiusura dell'Ente.
Tutti i debiti del Consorzio sono
trasparentemente rappresentati nei bilanci annuali,
regolarmente
approvati dall'Assemblea dei soci, ovvero dai Comuni
consorziati.
Il Piceno Consind ha sempre informato
dettagliatamente nelle assemblee i propri soci (Comuni e
Provincia)
sulla situazione debitoria e sugli sviluppi che si sono via via
susseguiti, garantendo la
massima trasparenza nelle comunicazioni.
La gestione finanziaria dell'Ente rispetta pienamente i principi di
trasparenza e correttezza amministrativa, con piena conoscenza e
condivisione da parte degli enti soci.
È fondamentale precisare
che, finché il Consorzio esiste ed è operativo, i debiti rimangono
a carico
dell'Ente consortile e non ricadono sui Comuni soci.
L'ipotesi di accantonamenti preventivi da parte dei Comuni appare
quindi priva di fondamento giuridico e amministrativo.
4. Sulla
ripartizione dei costi di manutenzione
Per quanto riguarda
la critica relativa all'addebito alle aziende insediate dei costi di
manutenzione generale (strade, illuminazione, canali, etc.), la
decisione del Piceno Consind è perfettamente aderente alla
legislazione vigente in materia di consorzi industriali.
Tale
modalità di ripartizione delle spese rappresenta la prassi standard
adottata da tutti i consorzi
industriali operanti in Italia e
costituisce un principio consolidato di gestione consortile,
finalizzato a garantire la sostenibilità economica dei servizi
erogati.
Il corrispettivo a carico delle aziende è pari ai costi
effettivamente sostenuti dal Consorzio,
perfettamente tracciabili
e rendicontatili, nel rispetto dei principi di trasparenza e
proporzionalità. Non si tratta quindi di oneri impropri, ma del
giusto contributo per i servizi di cui le aziende beneficiano
direttamente.
È importante sottolineare che il mancato addebito
di tali costi alle aziende beneficiarie configurerebbe una violazione
dei principi di corretta gestione amministrativa, esponendo l'Ente e
i suoi amministratori al rischio di accuse di danno erariale da parte
della Corte dei Conti.
La scelta gestionale del Consorzio, lungi
dall'essere arbitraria, tutela la legalità dell'azione
amministrativa e garantisce una corretta ripartizione degli oneri tra
i soggetti che effettivamente beneficiano dei servizi consortili.
5.
Sui servizi e sul valore aggiunto del Consorzio
Il Piceno
Consind continua a svolgere funzioni strategiche insostituibili per
lo sviluppo territoriale, che contraddicono palesemente la
definizione di "contenitore vuoto" utilizzata dal
Presidente Ferraioli.
In particolare, il Consorzio gestisce lo
Sportello Unico per le Attività Produttive in forma associata, che
coinvolge 55 Comuni delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Questo
servizio consente anche ai piccoli Comuni di avvalersi di un supporto
professionale, efficiente e rapido per le pratiche relative alle
attività produttive, garantendo standard qualitativi elevati che
singolarmente non potrebbero essere sostenuti dai Comuni. Si tratta
di un servizio fondamentale per la competitività del territorio e
per la semplificazione burocratica.
Inoltre il Consorzio
garantisce la gestione urbanistica degli agglomerati industriali,
funzione di alta
specializzazione che può essere garantita
esclusivamente da un organismo sovracomunale
specializzato nella
materia. La complessità della pianificazione e gestione urbanistica
delle aree industriali richiede competenze tecniche specifiche e una
visione d'insieme che solo un ente consortile può assicurare,
coordinando gli interventi su scala territoriale.
Infine il
Consorzio garantisce criteri omogenei per l'insediamento delle
attività produttive nelle aree
industriali di sua competenza,
organizzando efficientemente ed efficacemente le aree attrezzate
secondo standard uniformi e elevati, in base a regolamenti adottati
dall’assemblea dei soci (Comuni e Provincia).
A tale proposito,
è importante evidenziare l'anomalia per cui le opere di
urbanizzazione sono state
realizzate dal Piceno Consind, mentre i
relativi oneri di urbanizzazione vengono regolarmente versati dalle
aziende ai Comuni territorialmente competenti. Questa situazione
determina uno squilibrio tra chi sostiene effettivamente i costi di
realizzazione delle infrastrutture (il Consorzio) e chi percepisce le
relative entrate (i Comuni), evidenziando ulteriormente il ruolo
centrale e l'impegno finanziario del Consorzio per lo sviluppo
industriale del territorio.
Questi servizi dimostrano come il
Piceno Consind rappresenti un modello di governance
territoriale
efficace, in grado di ottimizzare le risorse e
garantire servizi di qualità attraverso la gestione
associata.
L'eliminazione del Consorzio comporterebbe
inevitabilmente la perdita di questi servizi strategici o la loro
frammentazione tra i singoli Comuni, con evidenti inefficienze e
maggiori costi per la collettività.
L'affermazione che si tratti
di un "contenitore vuoto" misconosce completamente il
valore concreto di questi servizi e il lavoro quotidiano svolto
dall'Ente per il territorio piceno.
6. Considerazioni
conclusive
Le dichiarazioni del Presidente
Ferraioli risultano gravemente diffamatorie nei confronti del
Piceno
Consind e degli enti consorziati, basandosi su informazioni
inesatte e interpretazioni distorte della realtà.
Il ricorso a
toni e contenuti così aspri, privi di riscontro nei fatti, appare
finalizzato più a creare un danno reputazionale che a promuovere un
confronto costruttivo sul futuro del territorio. Alla luce di quanto
sopra esposto e delle evidenze presentate, sorge il legittimo dubbio
che il Presidente Ferraioli abbia in mente progetti alternativi per
la gestione consortile e del territorio. Se così fosse, dovrebbe
rendere pubbliche le proprie proposte anziché limitarsi a una
demolizione sistematica basata su presupposti infondati.
Il Piceno
Consind ribadisce la propria disponibilità al dialogo con tutte le
forze produttive e istituzionali del territorio, nell'interesse
superiore dello sviluppo economico e sociale del Piceno, ma non può
tollerare attacchi infondati che minano la credibilità delle
istituzioni e la fiducia dei cittadini e che, se reiterati, saranno
oggetto di ogni e più opportuna valutazione a tutela della propria
reputazione e di quella degli enti consorziati.
Il Presidente
Domenico
Procaccini