governo e dell’opposizione, intervenuti alla manifestazione, la volontà degli over 50 di intraprendere la strada di un pensionamento attivo e di rimettersi in gioco a tutto campo. Il sociologo Nadio Delai presentando l’undicesimo rapporto “Essere anziano oggi”, ha messo in luce che la maggioranza della popolazione in età si riconosce come soggetto forte in grado di assumere responsabilità nei confronti della società anche in termini lavorativi. "Questa forza vitale va sostenuta” ha detto Delai “e valorizzata attraverso appropriate politiche, purtroppo, c’è uno scarso riscontro da parte delle istituzioni”.
l 47% avvierebbe nuove attività di impresa, il 79% metterebbe a disposizione le proprie esperienze in attività formative e l’82% vorrebbe fare volontariato. Dalla indagine spunta un dato importante; se si creassero le condizioni per liberare il potenziale nascosto nella fascia di età tra i 60 ed i 69 anni, con un tasso di occupazione dal 13% al 25% si otterrebbe un aumento del PIL (è il valore dei beni e servizi prodotti nel Paese in un anno) dell’1,6%. C’è da considerare che l’Italia si trova indietro rispetto alle politiche di occupazione presenti nei Paesi del nord Europa, Svezia, Danimarca, Regno Unito.
chiudere gli ospedali inefficienti concentrandoli con molti servizi nel volontariato”. Riguardo la popolazione attiva quella tra i 60 e 70 anni, che potrebbe essere una risorsa per il Paese, ha detto: "l’invecchiamento crescente – attualmente gli over 50 in Italia sono 12 milioni saranno oltre 20 milioni nel 2050 – determina un nuovo modello di Welfare che dovrà favorire la crescita di una società coesa e solidale, che veda nell’invecchiamento della popolazione non un onere ma una opportunità, con iniziative da sostenere e valorizzare per un invecchiamento attivo.”