Ecologisti Pd: sconcerto per la vicenda Relluce

Ecologisti Pd: sconcerto per la vicenda Relluce

«Emerge la difficoltà di garantire una gestione oculata del ciclo integrato dello smaltimento»

la Società Ascoli Servizi Comunali che gestisce la discarica di Relluce. Ciccanti ha definito “una  autentica buffonata” la raccolta differenziata del Comune di Ascoli, riferendosi alla mancata separazione e recupero della frazione organica umida (codice cer 200108)  che  viene scaricata  in discarica insieme agli altri rifiuti indifferenziati (codice cer 200301-200303).
Nella risposta  dell’Assessore  all’ambiente Claudio Travanti  e del Consigliere d’amministrazione dell’Ascoli Servizi Comunali, Valentino Tega, candidamente si ammette il fatto, ma si afferma che non vi Giuseppe Del Moroè imbroglio, in sintesi, perché tutti lo sapevano.
Sarebbe interessante  conoscere la posizione  della Provincia di Ascoli Piceno su questa vicenda, in quanto competente per le funzioni di controllo dell’impianto.
Come ha evidenziato l’On Ciccanti, la chiusura dell’impianto di trattamento del compost  di qualità il 13.04.2007  c’è stata per tutti,  anche per gli altri Comuni del Piceno che conferiscono a Relluce, sia per quelli che già attuavano  la separazione della  frazione umido – secco sia per quelli che vi  conferivano solo gli scarti di potature.
Questi comuni però, a differenza di Ascoli, per procedere nella corretta separazione delle due frazioni o per conferire e trattare gli scarti di potature, si sono attivati, accollandosi un aggravio di costi  conferendo tali rifiuti, presso l’impianto di S. Biagio di Fermo o altro impianto in Provincia di Teramo, cosa che avrebbe dovuto fare anche il Comune di Ascoli Piceno. 
Ascoli Servizi Comunale, invece solo nell’ultimo periodo, ha inviato a  Fermo 2 camion di rifiuti, come riportato dalla stampa.
Questa vicenda in realtà, ancora una volta evidenzia le difficoltà del Comune di Ascoli e della Società Ascoli Servizi Comunali, a garantire una gestione oculata del ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti. Lo conferma anche il fatto che il sito di Relluce, non gode della certificazione ISO14000 né tantomeno quella EMAS.
Come è stato detto più volte da più parti, non è più rinviabile una gestione collegiale, integrata, in rete, del ciclo dei rifiuti, impiantistica compresa, tramite la costituzione dell’Autorità d’Ambito, prevista dall’art. 201 del Decreto Legislativo n.152 /2006(T.U.Ambientale), in modo da poter attuare una migliore programmazione e gestione, più tempestiva, più lungimirante, più condivisa.
Questa vicenda che avrà effetti devastanti sulla credibilità degli Enti preposti alla gestione di rifiuti, ci impone di affrettare i tempi della  realizzazione di  soluzioni che sostituiscano oppure siano complementari al sistema della discarica come metodo di smaltimento dei rifiuti».