L’operazione odierna rappresenta la fase conclusiva di un’ampia attività di indagine iniziata nel mese di marzo 2008 con l’arresto di un ascolano ed il sequestro di 200 grammi di cocaina che era custodita in un appartamento di Martinsicuro (TE).
A seguito dell’accurata perquisizione dei locali, venivano rinvenuti e sottoposti al vaglio degli investigatori numerosi documenti. In particolare non sfuggiva all’attenzione degli operanti una scrittura privata, apparentemente insignificante, dalla quale risultava la locazione di un appartamento ad un soggetto siciliano. Proprio il monitoraggio di quest’ultimo, unitamente all’analisi dettagliata del citato materiale documentale nella sua interezza, consentiva di avviare una consistente attività tecnica condotta congiuntamente a molteplici attività investigative tradizionali (soprattutto in Piemonte, Lombardia e Veneto), che permettevano di individuare due distinti canali di approvvigionamento della sostanza:
- in quello principale operava un’organizzazione di trafficanti sudamericani che gestivano trattative mirate alla fornitura di carichi di sostanza stupefacente verso l’Italia, tramite l’utilizzo di corrieri colombiani che facevano tappa in Spagna;
- uno secondario gestito da un portoghese che, benché ristretto presso la Casa Circondariale di San Vittore (MI), riusciva a mediare in compravendite di cocaina tra il Portogallo e l’Italia.
Da entrambi i canali, che attraversavano la frontiera a Ventimiglia (IM), attingevano in concorso i 3 principali indagati che, a loro volta, rifornivano altri destinatari delle odierne misure alimentando lo spaccio di cocaina in Campania, Lombardia, Marche, Abruzzo e Sicilia.
Nonostante gli indagati si muovessero di continuo in Italia e all’estero, adottando tecniche di depistaggio molto accorte, i militari sono comunque riusciti a documentare il traffico di sostanze stupefacenti che ha consentito all’A.G. di emettere, tra l’altro, 7 Mandati di Arresto Europei che costituisce un precedente nelle Marche.
Durante un servizio di osservazione a Verona, relativo al citato filone sudamericano, i militari operanti intercettavano un furgone con targa straniera che risultava trasportare un ingente quantitativo di cocaina. All’atto del controllo la sostanza risultava invece essere gesso. L’ipotesi è che in questo caso i narcotrafficanti hanno utilizzato tale espediente per verificare la presenza, senza correre rischi, di dispositivi di polizia sul territorio.
La vasta operazione è stata realizzata con l’impiego complessivo di 72 militari e 32 autoradio del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, di 2 unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri di Pesaro Urbino, di un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri di Falconara Marittima e con il supporto del Nucleo Investigativo di Trieste e delle Compagnie Carabinieri di Cossato (BI), Biella, Corsico (MI), Clusone (BG), Treviglio (BG), Gallarate (VA), San Remo (IM), Pescara, Napoli – Rione Traiano, Trieste – Via Hermet e Carini (PA).