I vulcanelli di Offida, polemica afflosciata

I vulcanelli di Offida, polemica afflosciata

Si sollecitano i nostri Comuni a tutelare le grandi ricchezze e le particolarità che la Natura ha dato loro

libera interpretazione del mio pensiero sulle materie trattate è stata subito presa a pretesto dal sindaco di Offida per imbastire l’ennesima polemica addirittura ad urne aperte, facendomi passare come il nemico pubblico numero uno di una delle più belle ed amate città della Provincia.
Cerchiamo di ristabilire la verità dei fatti: nella seduta di venerdì scorso la Giunta provinciale, su proposta del Dirigente del Servizio Urbanistica e Bellezze Naturali, ha approvato due delibere di indirizzo, quindi due atti non vincolanti, finalizzate ad invitare i Comuni ad inserire nei loro regolamenti urbanistici norme per tutelare le risorse naturali e paesaggistiche del territorio provinciale. MASSIMO ROSSI
Il primo atto invita ad incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici in zone industriali e in zone di espansione e completamento residenziali limitando le autorizzazioni all’installazione in aree di particolare pregio paesistico ambientale naturale.
La seconda delibera di indirizzo è volta a tutelare emergenze geomorfologiche di unica bellezza come i calanchi e risorse naturali come appunto i vulcanelli di fango (che sono ad Offida ma anche in altri comuni della Provincia come, ad esempio, Monteleone di Fermo).
Non ho mai affermato che il fango dei vulcanelli  di Offida è tossico, e non avrei mai potuto farlo non avendo elementi scientifici al riguardo. Ho soltanto accennato, nel colloquio con la giornalista, all’esistenza di numerosi studi scientifici, di cui si è parlato anche tra i professionisti presenti al Comitato provinciale per il Territorio e che sono facilmente reperibili su internet, che pongono il problema della particolare concentrazione di radon, un gas cancerogeno naturalmente presente nella terra, proprio in corrispondenza di queste sorgenti naturali di fanghi utilizzati a fini terapeutici.
La delibera di cui stiamo parlando dunque non ha nulla a che vedere con la presunta radioattività dei fanghi del vulcanelli di Offida ma, ripeto, è finalizzata unicamente a sollecitare i nostri Comuni a tutelare con maggiore precisione le grandi ricchezze e le particolarità che la Natura ha dato loro.
Voglio infine sottolineare che l’eventuale non utilizzabilità dei fanghi non pregiudica la possibilità di svolgere attività termale come avvenuto, per fare un esempio, alle Terme della Salvarola in provincia di Modena, dove i fanghi in questione sono stati sostituiti con normale argilla opportunamente trattata con sostanze terapeutiche.
Il Sindaco lasci pure tranquilli protezione civile e forze armate varie su un tema che invece richiede di ragionare, con il supporto che la conoscenza scientifica può offrire, su come raggiungere gli obiettivi di rilancio dello sviluppo, ovviamente quando questi sono di effettivo interesse pubblico.