Incendi, parte il servizio prevenzione di Legambiente Ascoli

Incendi, parte il servizio prevenzione di Legambiente Ascoli

Il punto di avvistamento fisso è il Colle dell’Annunziata

In vista di una nuova, possibile, emergenza incendi come negli scorsi anni, i responsabili locali di Legambiente hanno deciso di loro iniziativa, di predisporre un piccolo gruppo di volontari che sorveglieranno alcuni punti sensibili all’interno e intorno alla città.
Il punto di avvistamento fisso prescelto da Legambiente è il Colle dell’Annunziata, e in particolare il piazzale della Fortezza Pia, da cui è possibile sorvegliare gran parte del territorio circostante. Un altro punto mobile si sposterà continuamente onde garantire la presenza dei volontari nelle zone sensibili. Armati di GPS, cannocchiale e telefonino, i volontari potranno sorvegliare il vicino Colle San Marco, la zona di Monterocco, già devastata da un gravissimo incendio, la zona del Colle del Redentore, la Collina del Sacro Cuore e dell’Ascensione.
In questo modo saranno in grado di segnalare tempestivamente alle autorità competenti la presenza di individui sospetti oppure l’inizio di un incendio, in modo da poter stroncare sul nascere tali azioni criminose.
«Si tratta di un piccolo contributo che la nostra Associazione vuole dare alla lotta e alla prevenzione di questi gravissimi fatti criminosi che, lo ricordiamo, oltre a devastare i nostri parchi e i nostri boschi, mettono a repentaglio la vita e le abitazioni di tante persone - fa sapere una nota di Legambiente Ascoli - Ricordiamo che, pur essendo molto in voga il termine piromani, che designa una persona mentalmente disturbata, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di veri e propri criminali senza scrupoli, che non esitano a mettere a repentaglio la vita di un’intera comunità pur di ottenere un loro profitto personale oppure consumare le loro vendette ai danni di un confinante.
A volte addirittura, dietro i cosiddetti piromani, c’è la mano della criminalità organizzata. La nostra Associazione chiede dunque da tempo che tali comportamenti criminali vengano puniti con la massima severità, applicando il massimo della pena prevista, e che venga fatto rispettare l’obbligo di legge che vieta qualsiasi tipo di nuova costruzione nei territori devastati dagli incendi. Chiediamo che nel caso dei piromani venga applicato il principio della "Tolleranza Zero", tanto invocato dei nostri politici e governanti, ma poi scarsamente applicato soprattutto riguardo questo specifico tipo di reati. Cogliamo l’occasione - prosegue la nota - per chiedere al nuovo sindaco, Guido Castelli, di adoperarsi affinché si arrivi in tempi brevi al catasto delle zone devastate dagli incendi, zone in cui dovrà vigere un vincolo di durata almeno decennale.
I recenti casi di incendi dolosi in Sardegna hanno già prodotto, purtroppo, le prime vittime, e temiamo che anche da noi alcuni sconsiderati possano pensare di arrecare danni gravissimi a tutto il nostro territorio. Per carità, non chiamatele ronde – affermano i responsabili di Legambiente - Si tratta soltanto di cittadini disarmati che offrono il loro tempo libero per vigilare sul nostro grande patrimonio boschivo. Purtroppo non abbiamo, allo stato attuale, volontari appositamente addestrati ed attrezzati che possano intervenire attivamente nello spegnimento degli incendi.
In attesa che la Provincia rifinanzi e ripristini tutto quel sistema di prevenzione che è stato attivo negli ultimi anni e che, a nostro parere, ha prodotto dei grandi risultati, noi di Legambiente abbiamo deciso di attivarci per proteggere questo bellissimo esempio di parco urbano all'interno del Centro storico, il Colle dell'Annunziata, che è ancora in gran parte degradato, mal frequentato e abbandonato a se stesso (tra l'altro ospita la sede dell' Università di Architettura) con all'interno una serie di preesistenze di interesse storico, architettonico ed archeologico ( ex- Convento e Chiesa dell' Annunziata, Fortezza Pia, Mura Romane, Porta Corbara, Teatro Romano, Porta Gemina, Torre del Cucco, ex-Cartiera Papale) che sono attualmente collegate attraverso dei percorsi ciclabili e/o pedonali».