Il Gruppo Imprenditori Piceni: nomi eccellenti decisi alla trasparenza
mentre appare sempre più concreta l'alternativa Gino Gasparretti, ex presidente di Confindustria. I mugugni su Adriano Federici sono via via diventati prese di posizione ferme di nomi eccellenti dell'imprenditoria locale che censurano candidature non condivise.
E su Adriano Federici, per quanto è stato possibile raccogliere in un ambiente imprenditoriale diffuso c'è una forte delusione per il mandato ricoperto in Confindustria e per i risultati raggiunti.
Alcuni prendono spunto dall'intervento di Moreno Bruni, presidente di Confartiginato Uapi, nel passo in cui afferma che si è voluta restituire la Camera di Commercio agli imprenditori. Insomma se questo è vero per le imprese artigiane il presidente di Confindustria Federici viene considerato tra gli imprenditori un "legato pontificio".
Sarebbe arrivato alla poltrona apicale di Confidustria perché genero di Orlando Marconi, patron dell'omonimo Gruppo attivo nella logistica e nella refrigerazione. Ci arriva peraltro un comunicato degli Imprenditori Piceni che vogliono ricreare trasparenza per governare il territorio in un momento così delicato. Gli alfieri della crisi sono infatti disoccupazione alle stelle, cassintegrazione galattica e cultura d'impresa sottozero.
Il comunicato nel quale appare una squadra d'imprenditori in via di ampliamento: «Rispondiamo al comunicato di Confindustria Ascoli di ieri con il quale si è inteso, maldestramente,
far passare come una diatriba tra il dott. Leo Bollettini ed il dott. Adriano Federici, quella che in realtà è una questione ben più ampia, ben riassunta dalla “lettera aperta”, fortemente condivisa dai seguenti imprenditori, gran parte dei quali associati a Confindustria:
Antonio Costantini, Piero Carminucci, Leo Bollettini S., Giovanni Amadio, Carmelo Silvestri, Giuseppe Brancadoro, Giancarlo Gabrielli. Leo Bollettini J., Nazzareno Torquati, Fabrizio Luciani, Angela Velenosi, Gianmarco Veccia, Pietro Neroni, Marco Calvaresi, Pippo Nobilioni,
Maurizio Speranza, Quinto Capriotti, Peppe Olivieri, Massimo Collina, Lino Mozzoni, Walter Sparti, Umbero Alesi, Achille Eusebi, Gianni Silvestri, Maurizio Ramazzotti, Quinto Capriotti, Federico Caldaretti, Giuseppe Citeroni, Riccardo Sabatini, Sergio D’Auria, Silvio Meletti, Giovanni Straccia, Umberto Bisirri, Alfredo Bollettini, Carlo Cicconi, Giovanni Vagnoni, Giampietro Gaetani, Ettore Strappelli, Giovanni Lucci, Battista Faraotti,
e da molti altri che stanno facendo giungere il loro sostegno, la loro adesione e la loro solidarietà.Condividiamo che la politica nulla abbia a che fare con la richiesta degli imprenditori di trasparenza nella designazione delle Cariche alla Camera di Commercio.
L’interessamento alla questione camerale (organo fondamentale per lo sviluppo economico del territorio) da parte di organi istituzionali non può e non deve essere visto come un’ingerenza politica, ma sicuramente come un contributo, sempre auspicabile, delle massime istituzioni locali in questa fase di particolare crisi economica ed occupazionale.
Nella medesima direzione deve essere intesa l’esortazione e la preoccupazione, che condividiamo, del Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, dott. Massimo Valentini.
Non può essere infine sottaciuto che il comunicato stampa di Confindustria di ieri, nei modi e nei termini in cui è stato posto, confermi come il rispetto delle formalità e la scarsa attenzione ai contenuti, sia lo stile che attualmente prevale in Confindustria Ascoli.
Riteniamo che Confindustria Ascoli si sarebbe dovuta attivare e contribuire a contrastare il grave momento di crisi industriale ed occupazionale che sta attraversando il territorio, coinvolgendo le forze sociali, e non limitarsi all’enunciazione di programmi a mezzo stampa.
Ribadiamo inoltre che l’autocandidatura e l’autoreferenzialità non sia mai stata nello stile di Confindustria e che Confindustria Ascoli apra sull’argomento Camerale un ampio dibattito capace di coagulare la massima convergenza economico-sociale ed istituzionale intorno all’interesse del territorio».