Manuli, i sindacati accettano le richieste dell'azienda?

Manuli, i sindacati accettano le richieste dell'azienda?

Ecco il verbale sottoscritto dai sindacati. Quaglietti: «Non hanno ascoltato i lavoratori»

Oltretutto non sono stati ascoltati né la Rsu né i lavoratori. Faremo battaglia». A sostenere una tesi diversa però Ubaldo Falciani (Cgil): «L'intesa al Ministero del Lavoro è stata necessaria solo ai fini della concessione degli ammortizzatori sociali. Non si tratta di un accoglimento da parte nostra delle richieste dell'azienda». Il piano industriale presentato finora dalla Manuli prevede quasi 250 persone fuori dalla fabbrica. La proposta parla infatti di una ricollocazione di 118 lavoratori su un totale di 376, oltre a 10 nel settore Oil con contratto part-time 6 mesi all’anno.
Stasera alle 21 è in programma una riunione dei lavoratori in presidio per discutere il verbale sottoscritto ieri. Gli operai si sentono ora sfiduciati e lasciati soli dai sindacati. Sempre stasera sarà presa inoltre una decisione in merito alle attività da intraprendere giovedì 29 quando a Roma si conoscerà il destino della fabbrica ascolana.

Nel verbale di esame congiunto sottoscritto al Ministero del Lavoro tra la società Manuli Rubber Industries  e Cgil, Cisl, Uil e Ugl si legge: “Dall’esame svolto nei diversi incontri è emersa la disponibilità della società a mantenere attiva una parte dello stabilimento idraulica, attesa l’impossibilità di proseguire l’intera attività produttiva preesistente. In considerazione della cessazione di attività di alcuni reparti produttivi e della possibile solo parziale prosecuzione degli altri, l’Azienda ha confermato la dismissione delle attività amministrative connesse allo stabilimento di Ascoli poiché esternalizzate e concentrate presso la sede di Milano. L’Azienda ha quindi confermato che gli impianti relativi alle altre produzioni, ormai dimesse, verranno definitivamente smontati.
Per l’effetto, l’attività residuale verrà concentrata in un’area più ristretta del plesso, mentre la restante area verrà resa disponibile per nuove iniziative imprenditoriali da parte di terzi”
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In un altro passo del verbale si spiega poi: le parti hanno ritenuto di dover ricorrere alla Cigs a sostegno, sia del piano di gestione degli esuberi risultanti dalle attività dimesse, sia del piano di recupero parziale dell’attività produttiva ed hanno individuato i seguenti strumenti di gestione delle eccedenze: outplacement con una o più società primarie nel settore della ricollocazione professionale; percorso di ricollocazione attraverso interventi integrati del Mise, degli enti locali ed Azienda; a sostegno di tali iniziative saranno attivati percorsi di riqualificazione professionale mirati alla ricollocazione esterna, a cura della Provincia di Ascoli e Regione; ricollocazione presso lo stabilimento “oil & marine” di 10 unità a part time verticale, previa formazione e riqualificazione professionale; collocazione in mobilità dei lavoratori che matureranno entro il periodo di Cigs e\o mobilità i requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico e di coloro che non vi si opporranno; incentivazioni all’esodo previa sottoscrizione di apposito verbale di conciliazione ex art 410 c.p.c. di non opposizione alla messa in mobilità.
Le premesse costituiscono parte sostanziale ed integrante del presente verbale.
La società Manuli inoltrerà istanza per la concessione della Cigs per cessazione di attività per i reparti dello stabilimento idraulica di Ascoli Large Bore 2, Large Bore 3, Small e Medium Bore, Miglioramento Continuo, Information Technology. Industrial Controllino, Risorse Umane, Acquisti, Sviluppo tubo, servizi di manutenzione e gestione Impianti, Safety and Security, Industrial Engineering, Assicurazione e controllo qualità, Direzione di stabilimento, Programmazione Produzione e Logistica. In considerazione degli eventi esterni improvvisi occorsi “la società richiederà la Cigs per crisi con riguardo ai reparti dello stabilimento idraulica Ascoli Large Bore 1, Banbury, Refrigerazione e Tal, nonché per le attività amministrative e tecniche individuate in esubero presso le sedi di Milano e Calderara di Reno.
I trattamenti di integrazione salariale succitati
– si spiega nel verbale -  saranno richiesti per la durata di un anno a far data dal 1 settembre 2009. Le sospensioni saranno attuate a zero ore e senza rotazione”.