/Gaza. Restiamo umani, Vittorio Arrigoni ad Ascoli
Gaza. Restiamo umani, Vittorio Arrigoni ad Ascoli
E' attivista per i diritti umani dellInternational Solidarity Movement
Restiamo umani” durante l'incontro in programma giovedì 3 dicembre, alle ore 21, presso la Sala docens in piazza Roma.
Vittorio Arrigoni, per la prima volta nelle Marche, ha raccontato nel suo libro e nel suo blog, il più letto d'Italia nei mesi di dicembre 2008 e gennaio 2009, la sua testimonianza di unico italiano presente a Gaza durante i bombardamenti dell’operazione militare israeliana “Piombo Fuso”.
L’incontro fa parte delle attività dell’associazione Campagna Palestina Solidarietà, percorso collettivo di associazioni e singoli individui, che da anni portano avanti azioni di solidarietà e informazione a favore del popolo palestinese. L'iniziativa ha anche il sostegno del Centro servizi per il volontariato e di Emergency di Ascoli.
Quest’operazione militare ha provocato in tutta la Striscia di Gaza circa 1400 morti, migliaia di feriti e danni incalcolabili alle già precarie infrastrutture civili della Striscia di Gaza. Le plurime violazioni del diritto internazionale da parte dell’esercito israeliano durante l’operazione “Piombo fuso” è oggi al vaglio di numerose agenzie internazionali per i diritti umani, e il Consiglio per il Diritti Umani delle Nazioni Unite ha, nel mese scorso, approvato il rapporto del giudice Goldestone sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi da Israele durante l’attacco.
Con Gaza isolata dal resto del mondo da più di tre anni e la creazione di un sistema di “riserve indiane” in tutta la Cisgiordania, la Palestina oggi è diventata il banco di prova della nostra umanità.
Per questo motivo le associazioni e le singole persone che si riconoscono nella “Campagna Palestina Solidarietà” continuano a raccogliere fondi e organizzare dibattiti informativi per dare voce alla richiesta di giustizia della popolazione palestinese.
“Chiunque intenda partecipare è pregato di portare con sé almeno una persona che di Gaza e Palestina sa poco o nulla, o ha le idee confuse. Perchè comprendere significa condividere - dice Vittorio Arrigoni - sappiamo che siamo un target tra di noi volontari ne parliamo tutti i giorni e sappiamo che forse non ci saremo tutti, alla fine. Vogliamo portare avanti questo impegno preso con i medici, anche se ora bersagliano pure le ambulanze e noi non siamo più un deterrente..., ma loro ci chiedono di restare, vogliono che filmiamo, che raccontiamo all'Occidente cosa accade qui, nell'inferno di Gaza".