/Disservizi Ferrovie: «Noi, costretti a scendere dal treno»
Disservizi Ferrovie: «Noi, costretti a scendere dal treno»
La vicenda accaduta ieri a una sessantina di pendolari in viaggio verso Ascoli
Il treno regionale partito alle ore 7,55 da San Benedetto del Tronto e diretto ad Ascoli Piceno si è fermato alla prima stazione successiva, Porto d'Ascoli, dove noi passeggeri (circa una sessantina, quasi tutti lavoratori pendolari), siamo stati costretti a scendere perché la vettura è stata "d'ufficio" utilizzata per trasportare i viaggiatori del treno proveniente da Ascoli Piceno e diretto ad Ancona, che si era rotto ed era parcheggiato nel binario accanto.
Sarebbe bastato far fermare uno dei tre treni che sono passati nel frattempo in direzione nord (tra l'altro uno era in ritardo di 240 minuti ...) per risolvere il problema dei viaggiatori diretti ad Ancona, senza lasciare noi letteralmente in mezzo alla strada.
Secondo le Ferrovie avremmo dovuto prendere l'autobus di linea, la cui fermata dista dalla stazione oltre 1 km. Sarebbe bastato che ce lo avessero detto pochi minuti prima di partire dal capolinea di S.Benedetto ed avremmo potuto prendere l'autobus che parte proprio di fronte alla stazione, 10 minuti dopo il nostro regionale soppresso in corsa.
Siamo stati quindi costretti ad attendere un ora al freddo il treno successivo ed arrivare con un'ora di ritardo al lavoro.
Ritengo che Trenitalia abbia commesso una grave scorrettezza nel suo comportamento; da quando in qua, salendo su un treno con una precisa destinazione e senza che vi siano gravi difficoltà per quella corsa, le Ferrovie possono arbitrariamente decidere di interrompere il viaggio in un punto qualunque del tragitto ?
I miei "compagni di sventura" ed io siamo veramente arrabbiati e disperati per lo stato di totale inefficienza del sistema ferroviario italiano.
Si spendono soldi per l'esigua minoranza trasportata in alta velocità, ma alla maggior parte degli utenti, che viaggia sui vecchi, sporchi e malridotti treni regionali, su linee non elettrificate ed a binario unico, non pensa proprio nessuno».
Il vicepresidente della Provincia Piunti: oltrepassato il limite
«Stavolta Trenitalia ha superato veramente ogni limite. Non solo, infatti, sono state soppresse importanti corse a danno dell’economia e dello sviluppo del Piceno, ma si è aggiunta anche la beffa con l’ennesimo sopruso perpetrato nei confronti del nostro territorio.
Mi riferisco all’incredibile e grave episodio che si è verificato ieri mattina (21 dicembre) quando, per un inconveniente occorso ad un treno con destinazione Ancona, i pendolari del Piceno, diretti da San Benedetto ad Ascoli, evidentemente considerati “di serie B” rispetto quelli del capoluogo Dorico, sono stati lasciati improvvisamente a piedi perché il loro treno diretto ad Ascoli doveva andare “in soccorso”ad Ancona. Non solo, i malcapitati passeggeri, fatti scendere a Porto d’Ascoli, sono stati indirizzati ad un pullman sostitutivo distante oltre 1 km dalla stazione. Mi domando: se ci fossero stati disabili o anziani cosa sarebbe successo?
A nome dell’Amministrazione Provinciale indirizzerò una lettera di protesta per chiedere spiegazioni in merito a questo grave e spiacevole fatto che ha comportato disagi ad oltre 60 pendolari. Inoltre, come ribadito in un mio precedente intervento, tornerò a chiedere a Trenitalia di modificare il nuovo assetto orario gravemente penalizzante per la nostra Provincia. Nel contempo, l’Amministrazione Provinciale, in sinergia con Enti, Istituzioni ed Associazioni di cittadini promuoverà ogni iniziativa di sensibilizzazione, nell’ambito delle proprie competenze, volta ad assicurare il ripristino e la piena funzionalità di un servizio essenziale per la mobilità e la crescita socio – economica della comunità locale». Pasqualino Piunti, vicepresidente Provincia