I militari dell'Arma hanno ricostruito attraverso attività di indagine tipiche consistenti in pedinamenti, osservazioni, perquisizioni, sequestri, arresti ed attività intercettive, i movimenti degli attuali indagati che quotidianamente servivano numerosi acquirenti della zona.
Il linguaggio utilizzato era, come spesso avviene in questi casi, teso a depistare gli investigatori. Venivano infatti utilizzati termini criptici ed all’apparenza insignificanti “polizze, ricariche telefoniche, cenare insieme, camicie, bottiglie”, che però si è riscontrato essere nella maggior parte dei casi cessioni di stupefacente.
Il provvedimento cautelare emesso dal gip (giudice delle indagini preliminari) del Tribunale di Ascoli Piceno è in accoglimento della richiesta formulata dal Sostituto procuratore della Repubblica Ettore Picardi, che ha diretto le indagini condotte dai carabinieri.
I destinatari della misura cautelare sono:
1.C.S. ascolana di 47 anni, associata presso la Casa Circondariale di Castrogno (TE);
2.M.M. ascolano di 40 anni, associato presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto;
3.A.E. ascolano di 40 anni, associato presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto;
4.S.M. ascolano di 28 anni, tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Durante l’attività di indagine sono stati effettuati 5 arresti in flagranza di reato per avvenute cessioni di circa 30 grammi soddisfacente per circa 150 dosi singole.
Nella fase esecutiva è stato determinante l’ausilio del Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro Urbino nonché dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno che hanno consentito, mediante l’utilizzo di una scala telescopica, l’accesso dei militari così da non permettere agli indagati di disfarsi della sostanza stupefacente. E' stato infatti l’accesso immediato dei carabinieri, che ha permesso il rinvenimento di circa 200 grammi di eroina, quantitativo utile al confezionamento di circa 1000 dosi, di un bilancino di precisione e di circa 7000 euro in contanti, ritenuta somma provento dell’attività di spaccio. Con tali contestazioni la C.S. ed il M.M. sono stati arrestati in flagranza e dovranno rispondere, anche per tali imputazioni, innanzi alla competente Autorità Giudiziaria.