Domenica negozi aperti, è guerra tra Castelli e Confcommercio

Domenica negozi aperti, è guerra tra Castelli e Confcommercio

Cacciatori: «Nuovamente di fronte ad un nostro coinvolgimento a decisioni già prese»

Nell’ordinanza si è ritenuto opportuno adottare i provvedimenti necessari per consentire a tutte le attività commerciali, i pubblici esercizi, compresi quelli di somministrazione di alimenti e bevande, e tutte le tipologie di attività situate all’interno del territorio comunale, di rimanere aperti.
«La deroga all’obbligo di chiusura degli esercizi commerciali per la giornata di domenica 12 settembre – ha dichiarato il sindaco Guido Castelli – si è resa necessaria dopo che si sono recepite le istanze e le sollecitazioni pervenute da parte di numerose attività commerciali che risultano fortemente penalizzate dalla oggettiva e pesante crisi economico-occupazionale che attanaglia il Piceno. Una deroga decisa anche in vista della ripresa delle attività scolastiche, programmata per la prossima settimana e che determina un’oggettiva e forte propensione all’acquisto da parte dei consumatori». 

«Continua la farsa della “Campagna di ascolto” a posteriori dell’amministrazione comunale che ci consulta a cose già fatte e a decisioni già prese».
 A parlare è il presidente provinciale Confcommercio, Igino Cacciatori che esprime nuovamente tutta la sua rabbia per la comunicazione della deroga all’obbligo di chiusura degli esercizi commerciali per domenica 12 settembre, estesa a tutta la città «e pervenuta in Confcommercio solo alle ore 12,00 di giovedì 9 settembre».

«Nonostante il j’accuse, ribadito anche di recente, sull’atteggiamento arrogante e di chiusura tenuto nei nostri confronti da Castelli & C - sottolinea Cacciatori – ci troviamo nuovamente di fronte ad un nostro coinvolgimento a decisioni già prese in altre sedi, così come era già puntualmente accaduto per la precedente richiesta di parere sulla deroga, per domenica 5 pervenutaci solo, per atto formale su una decisione già presa da tempo».

«Mi chiedo infatti – aggiunge Cacciatori – come ha fatto la direzione del centro commerciale Al Battente ad emanare una circolare interna, datata 30 Agosto, che dava già per scontate le deroghe alle aperture straordinarie del 5 e del 12 settembre, quando ancora non erano state sentite in merito, come previsto dalla legge, le Organizzazioni Sindacali di categoria?
Il fatto è che il Sindaco Castelli con i suoi assessori di riferimento credono, purtroppo per loro, che noi della Confcommercio abbiamo veramente l’anello al naso. E non ci si dica – si infervora Cacciatori – che vogliamo fare la guerra tout court alla grande distribuzione perché è solo un argomento puerile, non più credibile ed artefatto da chi intende ignorare la realtà che rappresentiamo.

I Centri Commerciali hanno infatti una loro logica e fanno parte del sistema commerciale della città ma esiste anche una legge regionale che prevede al momento deroghe alle aperture festive per non più di 26 giornate ed una ordinanza del 5/12/2009, emanata dal sindaco, che ha già individuato tutte e 26 le aperture straordinarie.
Ci sono delle esigenze diverse? - si chiede Cacciatori -  Allora si cambi la legge o quanto meno ci si sieda intorno ad un tavolo per tempo e non a decisioni già prese.

Certo che se si continua così non si andrà da nessuna parte ed alla fine bisognerà riaccendere le fiaccole (anche se ora basterebbe un semplice lumino) di buona memoria che qualche ex amministratore ben ricorda.
In merito ancora alla deroga di domenica 12 – conclude Cacciatori – va altresì rilevato che la stessa non è conforme alla legge in quanto nella nota n. 52464 del 9/9/2010 il Sindaco Castelli non ci chiede un parere (anche se inutile) in merito, così come previsto dall’art 55 della Legge Regionale n. 27/09 ma ci dà una comunicazione dell’autorizzazione concessa. Anche nella successiva ordinanza di riferimento n. 447 del 10/9/2010, ci sono delle abnormità che sembrano ignorare l’esistenza di una legge Regionale ad hoc, di cui ovviamente daremo immediata e doverosa segnalazione agli stessi referenti regionali».