La cassa integrazione mostra livelli preoccupanti così come i dati della disoccupazione. Raniero Iacoponi, presidente Associazione Nazionale Costruttori Edili della provincia di Ascoli Piceno, che nella provincia conta 70 aziende associate, dopo 5 anni di presidenza lascia il suo incarico: «Continuerò ad impegnarmi nell'associazione e a favore del territorio. Se in questa circostanza devo tracciare un bilancio dell'attività e di quanto abbiamo ottenuto come Ance devo dire che non posso essere soddisfatto. Le questioni che possono risollevare le sorti di un settore allo stremo sono ancora tutte aperte, iniziando dalla nuova legge urbanistica regionale, al Piano Casa che si è rilevato praticamente inefficace, all'occasione del PRUSST che opportunamente rielaborato, avrebbe consentito grandi opere pubbliche e opportunità per il mondo imprenditoriale, oltre che formazione di posti di lavoro, alle numerose incompiute del nostro territorio che dopo tanti anni restano tali: elettrificazione della linea ferroviaria Ascoli - San Benedetto e sua trasformazione in metropolitana di superficie, peraltro già finanziata, bretella viaria di San Benedetto, strada Mezzina, completamento della Salaria, fino all'assetto idrogeologico del fiume Tronto».
Da dati dell'Ance Nazionale per ogni miliardo di euro di investimenti in edilizia vien generato fatturato per 3,37 miliardi di euro con una ricaduta sull'occupazione di 17.000 persone di cui 11.000 nell'edilizia e 6.000 nell'indotto, che nel caso di questo settore investe 37 diverse categorie di imprese.
«Tra i fattori che alimentano la crisi - aggiunge Raniero Iacoponi - dobbiamo considerare l'oggettività criticità del rapporto fra le Pubbliche Amministrazioni e l'imprenditore edile: la carenza cronica di chiarezza legislativa, gli apparati burocratici ed attuativi delle P.A. che non sempre assumono ruoli responsabili, con le opportunità operative negoziate che contengono sempre più rilevanti contropartite pubbliche “da anticipare” in una condizione contrattuale che riserva pochissima dignità all'imprenditore. Ad onor del vero va anche detto che l'imprenditore edile continua ad offrire la “solita” immagine consapevolmente impopolare, mentre la P.A. richiede oggi un interlocutore imprenditoriale più orientato verso una ragione politica e sociale.
Proprio da questa criticità – conclude il Presidente Iacoponi- voglio però trarre un auspicio di speranza per risollevare le sorti del Piceno. Occorre aprire una nuova stagione di confronto tra categorie imprenditoriali e istituzioni a tutti i livelli, per monitorare la situazione e concorrere a risolvere i problemi del nostro territorio».