Così un comunicato della Regione:
Il 24 novembre 2010 il Ministro per i Rapporti con le Regioni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, evidenziava la criticità esistente in Campania per lo smaltimento dei rifiuti urbani. In tale sede l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche dichiarava che non esistevano le condizioni per poter accogliere quantitativi di rifiuti dalla Campania in misura tale da poter contribuire in modo significativo a dare soluzione al problema senza rischiare di mettere a repentaglio l'autosufficienza locale ma che le Marche si sarebbero comunque mosse in un'ottica di solidarietà, di concerto con tutte le altre Regioni.
Il 29 novembre 2010, sempre in Conferenza Stato-Regioni, il Governo chiedeva formalmente alle Regioni una “concreta solidarietà” per far fronte all'emergenza della Campania e accoglieva l'esigenza dalle stesse prospettata di un approfondimento tecnico-operativo. Le Regioni davano una disponibilità ad accogliere i rifiuti della Campania, previa verifica con le singole Amministrazioni delle effettive capacità e delle modalità di conferimento e di ogni altro aspetto tecnico-amministrativo.
Martedì 30 novembre 2010 il Ministero dell'Ambiente avviava il Tavolo tecnico con tutte le Regioni e, in tale ambito, le specifiche richieste delle Marche relative a garanzie ambientali (smaltimento solo di rifiuti urbani trattati, caratterizzazione dei rifiuti in partenza da parte dell'ARPA Campania, verifica in arrivo da parte dell'ARPAM, utilizzo solo di autotrasportatori iscritti all'Albo Gestori rifiuti) ed economiche (garanzia di pagamenti in tempi rapidi e certi) venivano verificate, approfondite ed accolte. Le modalità operative per l’attuazione dell’Intesa Tecnica venivano rinviate a specifico Accordo fra le Regioni Marche e Campania.
Si conveniva inoltre, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, che le attività di verifica e di monitoraggio delle operazioni sarebbero state assicurate dalle ARPA territorialmente competenti.
Il 2 dicembre 2010 si teneva un incontro fra l’Assessore all’Ambiente della Regione e quello della Provincia di Pesaro e Urbino nel quale veniva illustrata la situazione e chiesta collaborazione.
Il 3 dicembre 2010 la Regione, alla luce di tale incontro, chiedeva formalmente alla Provincia di Pesaro e Urbino di voler confermare la disponibilità ipotizzata e “di voler verificare, con i Comuni interessati e con i gestori degli impianti la loro disponibilità allo smaltimento dei rifiuti della Campania e le principali modalità operative (CER, quantitativi, frequenze, orari, prezzo ecc.).
Il 3 dicembre 2010 la posizione della Regione Marche di disponibilità “in un contesto che coinvolgesse più Regioni e nel rispetto di ogni garanzia ambientale e finanziarie”, veniva riconfermata in sede di Conferenza Stato-Regioni dal Vice Presidente Petrini.
Nei giorni successivi l’Assessore Provinciale, Tarcisio Porto, comunicava all’Assessore Donati, in occasione di un incontro, di aver avviato un Tavolo di concertazione alla luce della richiesta del 3 dicembre.
Il 23 dicembre 2010 si teneva un Tavolo Tecnico, promosso dalla Provincia, che concludeva positivamente i lavori con la disponibilità di ASET (per la discarica di Monteschiantello di Fano) e di MMS (per quella di Tavullia di Pesaro) ad accettare, con specifiche garanzie finanziarie, ambientali e di legalità, ciascuna 750 tonnellate di rifiuti.
Il 7 marzo 2011 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino comunicava che erano state compiute “le necessarie procedure, tese verificare le condizioni e i requisiti che potessero garantire il regolare conferimento dei rifiuti presso i nostri impianti di smaltimento.” Nella stessa lettera confermava che il 23 dicembre 2010 i rappresentanti degli Enti aventi in gestione le principali discariche strategiche della Provincia avevano prospettato “la più ampia disponibilità ad accettare i rifiuti generati nel corso dell’emergenza purché risultassero contestualmente rispettati i necessari requisiti quali-quantitativi richiesti dai soggetti gestori e condivisi con i nostri stessi Uffici.” Comunicava inoltre la disponibilità “a condividere e sottoscrivere formalmente quanto risulterà più articolatamente richiesto in sede di stipulazione dei protocolli d’intesa all’uopo previsti.”
Il 14 marzo 2011 l’Assessore Donati rendeva comunicazione alla Giunta Regionale della situazione e proponeva perciò di dare corso alle procedure per la stipula dell’Accordo.
Il 22 marzo 2011 veniva così trasmessa un’ Ipotesi di Accordo alla Regione Campania e al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino.
Il 25 marzo 2011 la Regione Campania avanzava alcune proposte di modifica all’Ipotesi di Accordo inviata dalla Regione Marche.
Il 28 marzo 2011 la Regione Marche trasmetteva al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e all’Assessore all’Ambiente le richieste di modifica della Regione Campania. Concludeva la lettera: “E’ parere di questa Regione che ogni aspetto sia tecnico che economico sia condiviso da tutti i soggetti interessati prima della formale approvazione dell’Accordo interregionale che sarebbe vanificato dall’eventuale mancata definizione dei contratti fra le parti interessate.” Si chiedeva inoltre di “voler valutare quanto sopra e di dare riscontro per l’adozione degli atti da parte della Regione Marche e ella Regione Campania.” In sostanza, si subordinava la sottoscrizione dell’Accordo al pieno consenso delle parti interessati (gestori degli impianti ed Enti Locali).
Il 20 aprile 2011 l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino dava comunicazione della convocazione per il 9 maggio 2011 di una riunione con Marche Multiservizi, ASET, ARPA Marche, ARPA Campania e SAPNA (la società pubblica di Napoli che gestisce i rifiuti urbani per lo smaltimento) per la “definitiva configurazione dell’Accordo interregionale.” Dall’incontro tecnico scaturiva la decisione di “elaborare un documento da sottoporre all’attenzione della parte politica rappresentante la Provincia di Pesaro e Urbino mediante il quale rendere perfettibile il prossimo accordo interregionale Marche-Campania”. La Regione è dunque in attesa di tale documento dalla Provincia, presupposto necessario per poter procedere.
Da quanto sopra emerge la massima trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio che, in ogni passaggio, ha seguito la Regione Marche sia a livello politico sia amministrativo. Altre Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Toscana) hanno già definito Accordi per ben più rilevanti quantitativi (es. la Regione Puglia per 45.000 ton.. la Toscana per 15.000, il Lazio per 1.000, l’Emilia Romagna per 5.000 ). La Regione Marche non ha a oggi sottoscritto nessun Accordo che consenta lo smaltimento dei rifiuti della Campania in impianti del proprio territorio. La Regione Marche ha solo dato una disponibilità ad accogliere un limitato quantitativo di rifiuti urbani trattati, nel contesto di una situazione di emergenza che riguarda la popolazione della Campania.