Come illustra la coordinatrice regionale del FAI Alessandra Stipa, la fondazione ha volutamente scelto questa zona per la sua esclusiva posizione strategica tra i luoghi cardinali previsti dall’evento: la chiesa e il chiostro del Carmine, il Forte Malatesta e il Ponte di Cecco. Un probabile e ulteriore luogo di scoperta potrebbe essere la chiesa di San Salvatore di Sotto sull’altura del cosiddetto Colle Marte, la quale a causa di un lieve movimento terra, specifica il Sindaco Guido Castelli, dovrà essere messa in sicurezza per la salvaguardia delle persone. Tuttavia la circoscritta “zona rossa” non dovrebbe condurre all’esclusione del sito dal programma. Le visite guidate, a contributo libero, saranno condotte per tutta la giornata dagli “aspiranti ciceroni” della classe IV A del liceo scientifico.
Il cuore della festa rimarrà comunque la piazza, dove verrà allestito un palco parzialmente ideato dai ragazzi dell’istituto d’arte. Grazie all’impegno e al talento degli studenti del liceo infatti si potranno ammirare dei pannelli raffiguranti due riproduzioni del maestro Osvaldo Licini. Sempre grazie alla partecipazione dei liceali verrà allestita una “Marguttiana” dove verranno esposti alcuni dei lavori, grafici e pittorici, più belli dei giovani allievi ascolani.
Stand gastronomici, performance di arte, danza, musica e poesia contribuiranno alla riuscita all’iniziativa.“L’apertura di questo quartiere – dice la coordinatrice Alessandra Stipa – è legata al desiderio di unire: divertimento, cultura e conoscenza del territorio”.
Ciò che ha colpito nell’organizzazione di questo evento è stata soprattutto la partecipazione della cittadinanza del quartiere stesso, dice la delegata FAI Maria Grazia Orsini, sia gli abitati che i giovani commercianti hanno infatti messo a disposizione le loro competenze e il loro entusiasmo per rendere questo evento un evento vincente. Significativo è stato anche il sostegno dell’amministrazione comunale che ha subito aderito e facilitato l’iniziativa. Il sindaco desidera specificare il motivo di tale trasporto: “il FAI – dice Guido Castelli – normalmente organizza le famose giornate di primavera, ovvero prende l’impegno di restituire alla città degli spazi culturali, in questo particolare evento, invece, la fondazione restituisce degli spazi vissuti. Vale a dire stimola la dimensione spaziale assieme alla dimensione comunitaria. Questo binomio ha contribuito a far nascere un nuovo aspetto dei FAI a cui tutti quanti siamo riconoscenti”.
Per chi volesse saranno messi disposizione dei banchetti in cui sarà possibile tesserarsi al FAI o dare il proprio contributo annuo per sostenere il trascinante impegno della fondazione sul nostro territorio.“Se, come ci auguriamo questo evento avrà riscontro tra la cittadinanza – dice Alessandra Stipa – riproporremo sicuramente lo stesso format negli altri quartieri ascolani”.
Infine, uno dei traguardi più avvincenti previsti dall’iniziativa è sicuramente quello di restituire alla città i due accessi al Ponte di Cecco (via Ponte di Cecco e via delle Terme). “L’amministrazione comunale – azzarda il sindaco Castelli – sta lavorando per rendere fruibile il passaggio alla collettività”. Ci si augura quindi che i nostri beni non rimangano costretti dietro le sbarre dell’ignoranza e dell’indifferenza.
Il FAI ha il piacere infine di ringraziare: il sindaco Guido Castelli, l’assessore Cesare Celani, il presidente della provincia Piero Celani, il professore Luigi Morganti e l’Ente della Quintana, i professori Maria Cristina Calvaresi, Giovanni Travaglini e Luigi Travaglini, Amedeo Lanciotti, i ragazzi e i docenti delle scuole che hanno partecipato, i “ragazzi di Lolò”, Francesca Capriotti, lo Sport Life, la scuola di danza classica Caterina Ricci e tutta la cittadinanza delle Caldaie.