Ieri il dottor Carlo Calvaresi ha giurato dinanzi al Collegio nelle sue nuove mansioni: presidente di Sezione (penale e civile) e presidente facente funzioni del Tribunale, in attesa che venga designato il nuovo presidente dopo il collocamento in pensione del dottor Carlo Tatozzi.
L'impegno che lo attende non è dei più semplici: Palazzo di Giustizia perde 5 magistrati in organico: Bruno Fedeli che farà il pm a Trento, Giovanni Boeri che va a Roma, Annalisa Gianfelice, Piergiorgio Palestini (giudice del lavoro) e Alessandra Panichi che andranno in Corte d'Appello ad Ancona. Il turnover per questi magistrati non sarà certo dei più brevi.
A tradurre lo stato di cose che ne deriverà è il presidente dell'Ordine degli avvocati Francesco Marozzi. «Il tribunale di Ascoli Piceno – dice Marozzi - se il periodo di carenza di organico sarà di pochi mesi potrà recuperare i ritardi che si accumuleranno, se trascorrerà un anno la situazione diverrà complicata.
C'è un territorio che verrà ulteriormente penalizzato. Per questi motivi siamo andati a Roma, presso la Terza Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura insieme al presidente Carlo Calvaresi. Abbiamo esposto queste problematiche e dobbiamo registrare un'attenzione positiva al problema.
Tuttavia sui tempi di recupero delle carenze d'organico non ci sono state date tempistiche certe. Una possibile strada potrebbe essere quella dell'arrivo di quelli che un tempo erano gli uditori giudiziari e oggi si chiamano magistrati ordinari in tirocinio. In ogni caso – aggiunge il presidente Marozzi – ora abbiamo contatti personali e ripeteremo la missione di persuasione già attivata nei prossimi mesi».
Per il tribunale ascolano il rischio è che oltre le problematiche del settore civile, vada in crisi anche la sezione penale.
Rischio che si desume dai numeri: c'è una Procura della Repubblica che ora può contare su 6 pm (c'è un altro magistrato in arrivo) mentre il tribunale potrà far fronte alle richieste di provvedimenti con un solo Gip (Giudice delle udienze preliminari).
Un vero e proprio collo di bottiglia insuperabile.
Il presidente Carlo Calvaresi, non bastasse, si troverà subito ad affrontare l'obbligo normativo di accorpamento della sede giudiziaria distaccata di San Benedetto e quelle del Giudice di Pace di Ascoli Piceno, Amandola, Offida e Ripatransone.
La soluzione dopo diversi incontri con il sindaco Guido Castelli arriva dalla sede del Distretto militare. Un contenitore che a piano terra potrà facilmente ospitare i servizi giudiziari da accorpare. I tempi anche per questo settore sono stretti: occorrerà iniziare a maggio per rispondere alla norma che vuole definito l'accorpamento per il prossimo mese di settembre.