Il vescovo si era ricoverato lo scorso 14 marzo in gravissime condizioni per una meningite pneumococcica.
La decisione di trasferirlo deriva dal fatto che monsignor Montevecchi continua ad essere in una situazione clinica stazionaria seppure al momento non critica come nel periodo appena trascorso.
In qualche occasione apre gli occhi ma senza che riconosca le persone che gli sono accanto.
Insomma per i medici non è una condizione di risveglio dal coma regolare.
Quella di Montecatone è una struttura per la riabilitazione di pazienti con esiti di gravi lesioni spinali e cerebrali.
Nei giorni scorsi si erano notati, anche se piccolissimi, alcuni segni di ripresa.
La comunità cattolica spesso ha partecipato a veglie di preghiera per il vescovo di Ascoli Piceno. Molte le richieste di notizie sulla sua salute.