'Hyperloop Salaria', l'unica occasione per una 'ferrovia' di cambiare il futuro di tre regioni devastate da terremoto e pandemia

'Hyperloop Salaria', l'unica occasione per una 'ferrovia' di cambiare il futuro di tre regioni devastate da terremoto e pandemia

La politica deve dimostrare coraggio e battere i pugni con la forza di quattro regioni sul tavolo del governo anche fuori dall'attuale recovery plan. Raggiungere Roma in 30 minuti da Ascoli Piceno vuol dire invertire la perdita di abitanti oltre che del capoluogo anche delle aree interne. Solo così i giovani non se ne andranno. 

Ascoli - Sulla Ferrovia Salaria ieri si è tenuto un webinar al quale hanno partecipato politici e tecnici. E' stata fatta la storia di questa infrastruttura e le ultime “stazioni” burocratiche alle quali questo progetto è fermo.


Cosa ne abbiamo tratto?


Scusate se personalizzo, ma mi viene da citare un professore di filosofia che è uno di quelli che, almeno per me, ha insegnato per la vita: il prof. Ugo Toria, docente presso il Liceo Classico Francesco Stabili di Ascoli Piceno. Un po' d'acqua sotto i ponti ne è passata.


Un “trauma” con lui lo subii subito, appena approdato al quarto ginnasio dalle medie.

Lui ci insegnava storia e filosofia e mi chiese “che voto hai in storia? Otto risposi spavaldo” e lui di rimando “peccato non posso fare più nulla per te ...”.

Dire che restai abbastanza perplesso è poco. Guardavo i miei compagni che a loro volta avevano la mia stessa faccia da foglio bianco, piatto. Sono convinto che se si fosse fatto un elettroencefalogramma di gruppo si sarebbe letta una bella striscia piatta.


E il prof. Toria lo aveva fatto guardando nei nostri occhi e iniziò a parlare di oἱ τύποί (le impronte oggi imprinting). Ci spiegò che il cervello di un giovane è materia plastica, quindi plasmabile, influenzabile. Così per il prof. Ugo Toria se io avessi avuto 4 in storia con tutta evidenza si sarebbe potuta facilmente rimuovere una “storia ad usum delphini”, quella che secondo lui non ha scritti in sé molti fatti nascosti.


Ecco, a questo punto, considerando che è un peccato che non sia mai stata realizzata la Ferrovia Salaria, oggi però, alla luce della rivoluzione tecnologica che è il presente, mi viene da dire senza volervi scandalizzare: per fortuna che non è stata fatta.


Oggi non possiamo nascondere e nasconderci che si sta sondando Marte e da quegli stessi ambienti si sono industrializzati progetti di infrastrutture ferroviarie che superano la cosiddetta alta velocità.


Dalla discussione di ieri apprezzo l'idea del dott. Gianmarco Lucchini di Aeon sulla strategia basata su idrogeno e sul polo tecnologico relativo. Sono convinto che valga per modernizzare e rendere ecosostenibili le infrastrutture ferroviarie esistenti, ritengo invece che per la dorsale Tirreno-Adriatico oggi la politica non debba più accontentarsi dei “piccoli passi” in modo sempre remissivo. Occorre un salto di qualità e visione. Non abbiamo così tanto tempo per cambiare le cose.


Se Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria mettessero a fattor comune i deficit da terremoto e pandemia e battessero i pugni sul tavolo del governo insieme ai rappresentati parlamentari di questi territori, con tutta probabilità si avrà successo e si produrrà il tanto sbandierato cambiamento.


Il decremento demografico è il leit motiv che deve spingere la politica a vincere i dati negativi da un decennio a questa parte per queste terre.


Quindi c'è una domanda alla quale occorre dare risposta: vogliamo un'infrastruttura ferroviaria lenta o veloce?

Non è una domanda da poco. Ci saranno coloro, come ho sentito, che con un treno tradizionale vorranno raggiungere Roma, altri invece, come molti imprenditori che ho incontrato che invece sostengono che impiegare con il treno lo stesso tempo che si avrebbe su gomma sarebbe una spesa inutile.


Per quanto ci riguarda vogliamo sensibilizzare e mettere insieme le regioni per un'azione di coraggio.


Noi vogliamo Hyperloop: un progetto in due fasi, da cui possono anche partire tutti i collegamenti ferroviari ad idrogeno.



Turismo e infrastrutture green per vincere il decremento demografico e portare la città di Ascoli Piceno a 100 mila abitanti grazie alla realizzazione di un progetto strategico come il collegamento ferroviario Hyperloop tra Ascoli Piceno e Roma (tempi di trasferimento 30 minuti). Elemento nevralgico per far scegliere Ascoli Piceno come città di residenza, di investimenti, di insediamenti imprenditoriali.


E' Sinapsi (connessione) il concetto che è alla base di questa idea-progetto che intende, tramite un'infrastruttura innovativa ed eco-sostenibile come Hyperloop, dare respiro all'integrazione di temi di sviluppo sostenibile.



Si tratta di un progetto che rientra nella visione del Recovery Plan (Next Generation EU) anche se nell'attuale Pnrr non è previsto.


Il progetto della Ferrovia dei due mari chiamata anche Ferrovia Salaria nasce nel 1841, ma da quell'anno nulla si è fatto.


Oggi si potrà constatare se c'è vero impegno della politica oltre gli slogan per eliminare la disuguaglianza rispetto ad altri territori dotati di infrastrutture come l'alta velocità o altre di tipo autostradale.


E' questo il momento di pensare alla realizzazione di un'infrastruttura che colmi il gap ultracentenario di questi territori, delle aree interne che dopo il terremoto del 2016 oggi sono stati frantumati ulteriormente dalla pandemia da Covid-19.



C'è dunque necessità di progettare e realizzare un'infrastruttura innovativa 5.0. Come dicevamo il sistema Hyperloop non è più soltanto un sogno, si stanno realizzando nel mondo diversi progetti con questa tecnologia eco-sostenibile che ha ben stimare costerebbe meno di un'infrastruttura ferroviaria tradizionale.

Il tracciato principale da realizzare collegherebbe Roma a San Benedetto del Tronto, si tratta di un asse di 175 km. Una prima dorsale dalla quale far partire rami pedemontani che colleghino Abruzzo e Marche sul versante adriatico e Umbria, Lazio e Abruzzo sul versante verso il Tirreno.


Perché parliamo di sistema di collegamento pedemontano per queste successive tratte? In primis si darebbe risposta ai collegamenti difficili nelle aree interne e si darebbe una nuova possibilità di sviluppo politematico in quelle zone. Inoltre occorre progettare con visione attenta alle significative previsioni climatiche (purtroppo negative) che ipotizzano l'innalzamento del mare di circa 3 metri per lo scioglimento dei ghiacciai. E neppure si potrà contare sugli sforzi che da oggi in poi, vista la risoluzione degli Stati Uniti con l'avvento del presidente Biden, l'uomo potrà mettere in campo per dare soluzione in tempi brevi a queste previsioni negative.



Quindi il “graticcio” Hyperloop che questa idea-progetto prevede parte dall'innesto sulla dorsale principale Roma-Rieti-Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto di altre due infrastrutture Hyperloop che da Rieti si sviluppino nelle aree interne verso Umbria a Nord e Abruzzo al sud e da Ascoli Piceno allo stesso modo si raggiungano a nord, nelle Marche, Pesaro-Urbino e a sud in Abruzzo le province di Teramo, Pescara e Chieti.