Martedì 2 settembre dalle ore 18.30 alla Libreria RINASCITA riparte l'appuntamento con il Gruppo di Lettura. Un incontro per aprire la nuova stagione che sarà dedicato a ben due libri, selezionati tra le proposte più interessanti del panorama editoriale. Parleremo del libro vincitore del Premio Strega Europeo e della nuova, geniale traduzione di un classico contemporaneo.
Il giorno dell’Ape di Paul Murray e Portnoy di Philip Roth.
L'incontro, moderato dai librai di Rinascita è una occasione per scambiarsi pareri sulla lettura, riflettere sui temi dei libri e fare nuove amicizie. Per iscriversi al gruppo inviare una mail a
La partecipazione è gratuita previo acquisto di almeno uno dei libri presso la nostra libreria.
I libri:
Il giorno dell'ape
La famiglia Barnes è nei guai. La concessionaria di Dickie sta per fallire, ma lui, invece di affrontare la situazione, trascorre le giornate costruendo un bunker a prova di apocalisse. La moglie Imelda, nel frattempo, si è messa a vendere i gioielli su eBay, la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sembra voler sabotare la sua carriera scolastica e PJ, il figlio dodicenne, sta allestendo un piano per scappare di casa. Che cosa è andato storto per i Barnes, al punto da mandare tutto in rovina? Al tempo stesso affresco famigliare e ritratto della contemporaneità, Il giorno dell’ape è un
indimenticabile tour de force pieno di umorismo e calore umano.
Libro dell’anno per «The New York Times», «The Guardian», «The Washington Post», «The New Yorker», «The Economist». Finalista al Booker Prize e vincitore dell’Irish Book of the Year e del Nero Book Award per la narrativa.
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Portnoy
«Questo libro rischia di provocare un secondo Olocausto» scrisse all’uscita di Portnoy uno studioso generalmente posato come Gershom Scholem. La profezia fortunatamente non era fatta per avverarsi, ma è difficile negare che da allora il monologo di Alexander Portnoy abbia
investito, e travolto, tutto quanto ha incontrato sul suo cammino. A cominciare dalle abitudini dei lettori, e dalla loro percezione di cosa possa, e soprattutto non possa, raccontare un libro. Poi, gran
parte delle idee ricevute sui cosiddetti rapporti fra maschi e femmine, su noialtri quaggiù e le varie forme che diamo all’entità lassù. La vertigine comincia subito, quando chi legge pensa di affrontare il resoconto senza censure di una seduta analitica – cosa che, molto più di quanto si pensi, è vera – e si ritrova in mano un tipo diverso, e almeno altrettanto scabroso, di materiale: quello della standup più divertente e irrefrenabile mai messa sulla pagina; da cui si esce barcollando, e senza essere certi di volerne veramente uscire. Dopo molti anni, e infinite repliche, lo spettacolo aveva però
bisogno di un nuovo allestimento, che qui presentiamo invitandovi alla prima.
Prima di assumere la sua forma attuale, il materiale di Portnoy è stato varie altre cose – fra cui un commento parlato alle diapositive di zone erogene illustri, che Kenneth Tynan avrebbe voluto inserire nel suo celeberrimo e allora sacrilego musical Oh, Calcutta! Solo dopo lunghi ripensamenti il monologo ha finito per diventare, nel 1969, il quarto libro di Philip Roth (1933- 2018). Quello della sua consacrazione (o sconsacrazione): e anche quello da cui, inevitabilmente, Adelphi comincia la pubblicazione di tutte le sue opere.