La ricostruzione del cratere non può prescindere dalla rivitalizzazione economica e sociale dei territori

La ricostruzione del cratere non può prescindere dalla rivitalizzazione economica e sociale dei territori

Al convegno di Camerino presentate le opportunità che il fondo complementare PNRR Sisma offre alle imprese e non solo, con i primi due bandi approvati dalla Cabina di coordinamento per incentivare gli investimenti di medie e grandi dimensioni.

L'impegno della Regione Marche per garantire e velocizzare la ripartenza delle aree del cratere.


La grande sfida della ricostruzione nelle Marche passa attraverso un nuovo modo di concepire le politiche economiche calibrate in un sistema più agile e innovativo a beneficio del tessuto produttivo locale già duramente provato dall'emergenza pandemica ed oggi anche dai rialzi dei costi energetici e dei materiali. Questo il messaggio che la Regione Marche, su impulso del Presidente Francesco Acquaroli e dell'Assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, hanno voluto ribadire, nel corso di una importante tavola rotonda che si è tenuta ieri all’Auditorium “Benedetto XIII” di Camerino alla presenza di autorità civili, religiose e istituzionali.


Nel corso dell’incontro si sono quindi succeduti gli interventi di relatori ed esperti della materia come il Commissario straordinario per la Ricostruzione On. Giovanni Legnini, il presidente della Camera di Commercio Marche Gino Sabatini, il sub. Commissario Sisma Gianluca Loffredo, il presidente SVEM Andrea Sartori, l’esperto della struttura commissariale Romano Benini, i rettori Gian Luca Gregori (Università Politecnica delle Marche) e Claudio Pettinari (Unicam)



"La rigenerazione costituisce un tema fondamentale e di grande attualità che investe, in particolare, il Piceno e il versante del Centro Sud della nostra regione - ha spiegato l'Assessore Castelli - Si tratta di una questione delicata e assai dibattuta che si connette ad un altro argomento altrettanto delicato e urgente da risolvere come quello dello spopolamento demografico delle aree interne. Un fenomeno già presente, anche prima del terremoto del 2016, ma che si è fortemente acuito nei successivi anni comportando l'abbandono delle zone interne di molte famiglie e cittadini. Siamo sicuri - ha aggiunto Castelli - che ricostruendo e rivitalizzando l'economia, offrendo lavoro e dando servizi in queste aree si potrà dare linfa alla vitalità al tessuto socio-produttivo locale.

Come risulta anche da un'indagine di ricerca molto interessante presentata dal prof. Gregori, si può constatare che, dal 1860 al 2020, gli unici paesi del Cratere che hanno aumentato il livello demografico locale sono stati quelli dove esisteva già un distretto industriale importante e avviato. Come ad esempio Matelica e Tolentino.

Per questo - ha ricordato Castelli - un tassello decisivo e fondamentale per il piano di rigenerazione socio-economica si baserà su un attento e mirato utilizzo dei finanziamenti disponibili e quelli derivanti dal fondo complementare PNRR Sisma. Di certo, la Regione Marche, come ha anche spiegato bene il Presidente Acquaroli, farà di tutto per salvare il Cratere oltre a ricostruirlo fisicamente e in tempi auspicabilmente brevi " ha concluso l'Assessore Castelli.

Nel corso del Convegno, oltre ad una panoramica delle opportunità che verranno presto avviate per le attività economiche, sociali e del settore agrosilvopastorale, l’Assessore Castelli ha annunciato che nella mattinata di ieri in Cabina di coordinamento sono stati approvati i primi due bandi per le imprese vogliono investire nel cratere.

180 milioni di euro per incentivare lo sviluppo economico, finalizzati a sostenere i contratti di sviluppo di carattere industriale, delle attività turistiche e per la tutela ambientale.

Un bando stanzia 80 milioni per il “Sostegno agli investimenti di rilevante dimensione finanziaria”, ovvero con progetti di almeno 20 milioni, ridotti a 7,5 per quelli che riguardano trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e turismo.

Un bando stanzia 100 milioni per il sostegno agli investimenti proposti da imprese, in forma singola o in rete, per progetti che vanno da 1,5 a 20 milioni di euro.

Una parte dei fondi di quest’ultimo sono finalizzati all’applicazione dei principi dell’economia circolare nel settore edile attraverso il finanziamento di investimenti idonei alla trasformazione delle macerie, nonché dei materiali quali terre e rocce di scavo correlati alla ricostruzione.

L’importante lavoro svolto mira a massimizzare l’entità di aiuti assegnabili alle aziende analizzando le opportunità date dalle disposizioni nazionali e comunitarie, contemplando contributi in conto impianti, contributi diretti alla spesa e finanziamenti agevolabili, da ottimizzare in base ai singoli progetti.

Con l’obiettivo di vederli pubblicati entro fine maggio su un’apposita piattaforma presto condivisa, con la SVEM stiamo strutturando appositi punti di contatto, informativi e di accompagnamento, per meglio cogliere l’insieme di opportunità che si andranno a creare.

Crediamo nella creatività e nel genio degli imprenditori che hanno contribuito a far crescere la società marchigiana e a portare le Marche nel mondo, alle persone che vogliono rimanere in questi bellissimi territori e ai giovani che vogliono creare un nuovo futuro. Non chiedetevi come andremo a finire perché già ci siamo. La sfida è adesso!