conservatorismo e della paura dell’altro ha fatto la bandiera degli ultimi dieci anni. Potenza del cinema, di uno stile asciutto e garbato (tutto nel film porta la firma dell’autore: soggetto, sceneggiatura, regia), di un cast di attori sconosciuti ai più, ma efficacissimi, i 103’ della proiezione hanno la leggerezza ed il rigore di un accorato apologo sulla bellezza dell’"altro" e sulla difficoltà di una vita quotidiana sospesa tra pregiudizi, paure e voglia di dialogo e riscoperta di valori e sentimenti.