Ascoli - Innovazione digitale nel Piceno e nelle Marche è ormai sinonimo di Hub21 con il suo Ad Luca Scali sempre con il piede sul pedale dell'acceleratore alla scoperta di nuovi talenti da lanciare e sui quali investire. 
Ora si parte per gli Emirati: unico rappresentante delle Marche all'Italian Day di Abu Dhabi e Dubai . Le due startup che saranno in vetrina sono Demosend ed Eppoi .
“Alcuni mesi fa abbiamo parlato delle tante iniziative in cantiere: ebbene, il cantiere è ancora in pieno movimento”. Così Luca Scali,
 CEO di Hub21, fa il punto sulle attività del Polo Scientifico, Tecnologico e 
Culturale di Ascoli Piceno.
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Siamo un acceleratore d'impresa, un contenitore d'innovazione - dice Scali -
 in questo momento stiamo lavorando su tre piattaforme:  eNNOVAMI , che costituisce ascolto e dialogo tra esigenze di innovazione delle imprese appartenenti al nostro network nazionale e internazionale e talenti, innovatori, startup che hanno idee e progetti che possano incontrare proprio quelle esigenze. Da ricordare - aggiunge Luca Scali
 - che chi acquisisce  startup può avere un bonus fiscale del 30% fino ad arrivare ad 1 milione e 800 mila euro. C'è poi FundingSMEs , un osservatorio di tutti gli investimenti fatti nel mondo su progetti e startup innovative, infine Cashinvoice , una piattaforma di monetizzazione delle fatture, un comparatore dei factor."
Il prossimo 26 maggio è una giornata cruciale. Ad Ancona viene presentato il "Consorzio Idea", del quale Scali è animatore e presidente, che raggruppa tutti gli incubatori delle Marche (120 tra startup e Pmi) e come prima uscita è andato in Silicon Valley e proprio li da settembre sarà aperto un desk operativo per l'innovazione marchigiana. Il Consorzio Idea avrà una sede ad Ancona ed una ad Ascoli Piceno.
Unico soggetto privato, 
Hub21 è entrato a far parte del 
Cern di Ginevra tramite "
Scintille". 
C'è anche una divisione tech di Hub21 che ha già realizzato Orto in cucina finito su Linea Verde della Rai, e sta per brevettare una bicicletta innovativa oltre a human device, tra questi cerotti multifunzione per nuotatori, per finire al ... micro motore fotonico (ci stanno lavorando 11 ricercatori internazionali tra questi 3 sono marchigiani).
E (sic transit gloria mundi) a fronte di tutto questo l'organo d'indirizzo della Fondazione Carisap non ha sottoscritto ancora l'aumento di capitale in Hub21 e forse non ha proprio intenzione di farlo. E' una delle punte dell'iceberg che con enorme anticipo fa trapelare la "guerra di successione" alla presidenza di Vincenzo Marini Marini che, lo ricordiamo, aveva portato Giuseppe Campanella a fare il consigliere delegato in Restart Srl per il Polo Scientifico Tecnologico e Culturale, quest'ultimo, dimettendosi per motivi personali, aveva indicato come la persona giusta proprio Luca Scali.
Ma torniamo alle attività di Hub21.
Già il 2016 erano iniziate le relazioni anche con le 
istituzioni regionali e con gli altri player dell’innovazione, gettando 
le basi alla costruzione di progetti di forte contaminazione: da 
"CreaHub", punto di ascolto e selezione di nuove iniziative in 
collaborazione con l’Università di Macerata, l’organizzazione di Call di
 idee da cui sono pervenute, da tutto il mondo, più di 70 candidature e 
l’organizzazione di una esperienza “overseas” in California realizzata a
 febbraio 2017, dove i migliori startupper marchigiani, fra cui quelli 
accelerati da Hub21, hanno potuto lasciarsi ispirare dall’innovazione 
made in Silicon Valley.
 
Da “Ecosistema Digitale”, il Rapporto realizzato 
dall’Osservatorio sulle Startup digitali di Hub21 emerge un quadro di 
crescita delle startup innovative anche nelle Marche. 
Il rapporto tra il 2015 ed il 2016 evidenzia la nascita di 101 startup 
innovative (+45,3%) concentrate per il 38% in provincia di Ancona: 
l’aumento è in tutti i settori, con 64 startup in più nel settore 
servizi e 33 per industria e artigianato.
 
“ I trend vedono vincere le startup che sono un mix di passione, vision e organizzazione- ha sottolineato Luca Scali –ma
 la strategia su cui occorre concentrarsi è quella dell’open innovation.
 Gli investitori, infatti, preferiscono scommettere su quelle che hanno 
il loro business model già validato dall’unico vero giudice: il mercato.
 
E non a caso proprio di Open Innovation Hub21 ha 
parlato al Cdo Sharing 2017, l’evento della Compagnia delle Opere che ha
 richiamato più di duemila partecipanti.  Nella sessione “Start Up &
 Open Innovation”, Luca Scali e Barbara Cimmino di 
Yamamay, hanno raccontato come il modello dell’innovazione aperta 
permetta alle imprese di creare più valore e competere meglio sul 
mercato, ricorrendo ad expertise esterni (startup o talenti) che sono 
spesso più flessibili, efficaci e sostenibili dei processi tradizionali 
di sviluppo interno, particolarmente lunghi, tra tempi di ideazione e 
commercializzazione.
 
“Naturalmente, subito dopo Cdo Sharing abbiamo lanciato 
eNNOVAMI.it il portale, in cantiere da un po’, che è il punto di 
contatto perfetto fra talenti, Startup e imprese. Vogliamo – continua Luca Scali
 -diventare anche un punto di riferimento per lavorare in network con un
 modello di business più flessibile. Ascoltiamo le esigenze di 
innovazione delle imprese già strutturate e ricerchiamo le migliori 
soluzioni per quel bisogno: startup, innovativi, singoli talenti da 
aggregare.
 
Questo è un momento storico importante anche per chi fa Open 
Innovation: esistono moltissime agevolazioni fiscali e finanziarie per 
chi investe in innovazione, attraverso le startup. Un esempio per tutte:
 il Piano Nazionale Industria 4.0, che prevede valide misure per imprese
 e startup: dagli incentivi quali i super e iper ammortamenti e il 
credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, fino alle 
detrazioni fiscali del 30% per gli investimenti in startup.
 
Oggi il 70% delle imprese italiane non è ancora attivo nell’Open 
Innovation. Il 33% fatica a trovare nuovi progetti e talenti. Fra le 
aziende di medie di dimensioni il 71,7% ha avviato attività innovative 
nonostante solo la metà sia a conoscenza dei benefici del piano 
Industria 4.0. Infine, fra le grandi aziende (con oltre i 50 dipendenti)
 il 93% ha avviato nuove attività e il 77,8% conosce il piano. Fare Open
 Innovation con piattaforma dedicata significa permettere alle aziende 
di beneficiare di competenze al di fuori della azienda, apportando un 
indubbio e significativo valore aggiunto che proviene da una maggiore 
flessibilità e dall’acquisizione di maggiore Intellectual Property. 
Tutto ciò può contribuire significativamente alla crescita del PIL 
italiano, in cui l’Open Innovation oggi pesa 35 miliardi di euro.
 
Negli Stati Uniti il 75% della crescita del PIL è giunto 
dall’innovazione tecnologica. Attualmente gli attori dell'innovazione 
preferiscono muoversi e agire nell’ambito di ecosistemi riconosciuti 
come affidabili che risultano piuttosto dinamici ma decisamente troppo 
frammentati. Ennovami rappresenta, da questo punto di 
vista, una formidabile occasione per allacciare un nuovo rapporto tra il
 mondo delle imprese e le startup innovative e gli spin-off. Questo 
meccanismo virtuoso consente, infatti, all’innovazione di uscire 
dall’ambito accademico o degli incubatori, trasferendosi dentro 
l’impresa.
 
“A luglio – ha ricordato il CEO di Hub21 – coerenti con il nostro obiettivo parteciperemo al Campus Party,
 il più grande evento tecnologico planetario in cui talenti, 
istituzioni, aziende, università e communities lavorano insieme. Non 
esagero nel definirla la più importante esperienza di Open 
Innovation al mondo, sessanta edizioni in quattro continenti, 
quattrocento università e a Milano, dal 20 al 23 luglio prossimo, la 
community di Hub21 sarà partner ufficiale”.
 
L’iscrizione al Campus Party di Milano, proprio in virtù della 
partnership, permette di partecipare all’estrazione, il 31 maggio 
prossimo, di venti “Top pass” gratuiti, per vivere l’esperienza completa
 dell’evento per quattro giorni (pernottamento in tenda incluso) con 
l’accesso a tutte le attività e ai contenuti di Campus Party.
 
 “La nostra attività a tutto campo - ha concluso Luca Scali - guarda
 naturalmente con attenzione allo sviluppo delle startup picene ed alla 
crescita del Piceno come polo di aggregazione digitale. Per questo 
abbiamo sostenuto in maniera convinta l’iniziativa del Gruppo dei 
Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno, Yes Start Up, che come sapete è 
giunto alla sua quarta edizione ed ha un approccio corretto, quello di 
generare nuove imprese – naturalmente, ma anche di inserirle nel tessuto
 economico attraverso collaborazioni reali”.