Vicenda Sturani, a marzo la decisione del gip

Vicenda Sturani, a marzo la decisione del gip

Il verdetto giungerà contestualmente a quello sull'opposizione di Anconambiente

di Ancona di archiviare per prescrizione l'accusa di concorso in corruzione mossa al sindaco Fabio Sturani per l'acquisto dell'area portuale ex Ccs da parte di Anconambiente nel 2001.
Il verdetto giungerà contestualmente a quello sull'opposizione di Anconambiente all'istanza di archiviare per prescrizione l'accusa di malversazione formulata nei confronti dell'ex presidente Umberto Montanari. Nel frattempo la difesa di Sturani, rappresentata dagli avvocati Ennio Amodio e Roberto Gusmitta, presenterà la preannunciata memoria difensiva in cui chiederà al giudice di espungere le parti della lunga istanza - redatta dal procuratore della Repubblica Vincenzo Luzi e dal sostituto Paolo Gubinelli - non strettamente connesse all'accusa iniziale e di prosciogliere nel merito il primo cittadino. Prima di farlo, i legali studieranno con molta attenzione gli otto faldoni di documenti che accompagnano l'istanza di archiviazione.
Nell'arco dello stesso periodo il giudice esaminerà la documentazione e le richieste, per arrivare ad una decisione su entrambe le questioni entro breve termine dalla data dell'udienza, che dovrebbe essere fissata appunto tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Nell'inchiesta l'accusa di concorso in corruzione veniva mossa a Sturani insieme all'imprenditore Alberto Rossi, ex titolare della Ccs. Poi c'era l'addebito della truffa ad Anconambiente, contestata a Rossi, Montanari e Loris Onofri (amministratore Ccs). Infine c'era il capitolo del contributo regionale da 111 mila euro ottenuto dalla Ccs per realizzare un'area di sosta attrezzata e, secondo la procura, mai fatta.
Per questo la truffa alla Regione era contestata a Rossi e Onofri, l'abuso d'ufficio al dirigente della servizio trasporti regionale Sergio Strali, la truffa e il falso all'ing. Saverio Silvestri. E infine la malversazione a Montanari.

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