Niente più bombole in auto a metano, arrivano le ‘Spugne Molecolari’

Niente più bombole in auto a metano, arrivano le ‘Spugne Molecolari’

La scoperta è dei chimici dell'Università dell'Insubria e pubblicata su Science

È possibile separare in modo efficiente molecole “indesiderate” presenti nelle comuni benzine, in modo da aumentare le performances dei motori delle nostre automobili senza gravare sull’ambiente e a costi limitati? La risposta è sì, grazie a materiali innovativi sviluppati recentemente anche dal nostro Ateneo.

È questa l’essenza di una importante scoperta scientifica effettuata dal Gruppo di Chimica Strutturale dell’Università dell’Insubria pubblicata questa settimana sul prestigioso giornale americano Science e già consultabile on line sul suo sito.

 

Il professor Norberto Masciocchi del Dipartimento di Scienza ed Alta Tecnologia, ordinario di Chimica Generale ed Inorganica all’Università dell’Insubria, sede di Como, ha condotto queste ricerche in collaborazione con il gruppo di ricerca guidato dal professor Jeffrey Long dell’Università di Berkeley, California, nell’ambito di un progetto scientifico, e didattico pluriennale, avviato a Como dal suo gruppo in collaborazione con partner di ricerca italiani e stranieri (tra cui l’Università di Granada, con cui è stato attivato un dottorato di ricerca in cotutela) fin dal 2006.


Gli studiosi, oltre alla capacità delle “spugne molecolari” di separare in modo efficiente molecole “indesiderate”, hanno evidenziato un’altra caratteristica che apre interessanti prospettive sia economiche che ambientali: ossia hanno scoperto come innalzare il cosiddetto potere antidetonante (numero di ottano) della benzina, senza utilizzare additivi pericolosi.


Tali risultati, ottenuti grazie a finanziamenti di Ateneo e della Fondazione Cariplo, sono stati raggiunti anche con l’aiuto di tecniche strutturali non convenzionali di diffrazione da raggi X, che il gruppo di ricerca di Como ha sviluppato in ambito metallorganico fin dalla fondazione dell’Ateneo, nel 1999.

 

E sarà possibile immagazzinare gas naturale in veicoli a metano senza dover ricorrere alle bombole ma utilizzando queste avveniristiche 'spugne molecolari'.

 

A confermarlo uno studio pubblicato su Nature, firmato tra gli altri da Norberto Masciocchi, dell'Università dell'Insubria. Le spugne molecolari sono più sicure ed efficienti e assorbono elevate quantità di gas. La ricerca apre la strada alla realizzazione di solidi porosi capaci di immagazzinare gas di rilevanza energetico-ambientale.

 

Argomenti