L'Aiab lamenta la mancata convocazione per il tavolo regionale sui distretti del cibo

L'Aiab lamenta la mancata convocazione per il tavolo regionale sui distretti del cibo

Nonostante la richiesta inoltrata da Aiab a poter partecipare sia stata disattesa, sarebbe stata auspicabile la presenza anche del Bio-distretto Fermano Piceno.

Rammarico da parte di Aiab per la mancata convocazione al tavolo regionale che avrà per oggetto i distretti del cibo. Aiab a fronte delle avvenute convocazione in vista del Tavolo Verde che si terrà domani alla Regione Marche, alla presenza di tutte le associazioni di categoria degli agricoltori del territorio. Nonostante la richiesta inoltrata da Aiab a poter partecipare sia stata disattesa, sarebbe stata auspicabile la presenza anche del Bio-distretto Fermano Piceno.


Il Presidente di Aiab Marche, Enzo Malavolta si è così espresso sulla questione: «Va subito detto che il Bio-distretto del Fermano Piceno è un sistema sul quale si stava lavorando già da alcuni anni e oggi è un importante obiettivo raggiunto. Il Biodistretto del Fermano Piceno, come l'intero comparto del biologico, potrà avere un importante sviluppo se saranno seguite le linee guida determinate dalla legge nazionale riguardante i distretti del cibo che dovrà essere adottata in sede regionale.


A questo proposito, come Aiab Marche, esprimo una certa preoccupazione su quanto emerso dalla Delibera della Giunta regionale, dalla quale dobbiamo registrare oltre al mancato invito della Regione nei confronti di Aiab agli incontri di stesura del documento, la necessità di rimodulare il documento stesso, tenendo conto anche delle esigenze del territorio, costituito da una rete di aziende biologiche che operano già in sinergia su base territoriale, deleterio sarebbe un indirizzo delle risorse in modo unidirezionale. Restano in attesa di risposta le proposte che abbiamo formulato e la disponibilità data da Aiab Marche agli incontri di settore.


La bozza riguardante l'allegato A della legge regionale sui distretti del cibo tradisce completamente lo spirito della normativa nazionale e per l'Aiab questo è inaccettabile. Perché solo per il biodistretto è previsto un requisito di fatturato? Questo limite di 70 milioni di euro, enorme se si pensa alle realtà economiche produttive del biologico marchigano, può essere garantito solo dalla presenza di una grande azienda agroalimentare presente nel territorio marchigiano. Quello che si prospetta, è un unico biodistretto per tutte le Marche all'interno del quale deve essere presente quell'azienda.


Questo, oltre ad essere contrario alla normativa nazionale, rappresenta un grave abuso poiché si tratta di un evidente caso di normativa ad personam. Che senso ha destinare tutti i finanziamenti a chi ne ha meno bisogno perché è già molto grande? Tutto si svolge con la complicità delle principali organizzazioni di agricoltori regionali che in cambio hanno ricevuto la possibilità di formare un biodistretto per le produzioni locali (km0) e per le produzioni certificate (DOP/IGP). Se la cosa andrà avanti, Aiab Marche si riserva di perseguire l’iter nelle sedi opportune.


Il commento da parte del Presidente del Bio-distretto del Fermano Piceno, Noris Rocchi: «Il nome Bio-distretto del Fermano Piceno, indica l'indirizzo biologico delle due province a sud delle Marche.

Si tratta di una realtà che può trasformarsi in grandi opportunità non solo per il comparto biologico ma per l'intero sistema territoriale che va dalla produzione bio, alla ristorazione, all'educazione alimentare con ricadute anche di carattere turistico. Questo implica un percorso coerente ed in sinergia con le scelte che saranno fatte dalla Regione Marche nell'ambito dell'Assessorato all'Agricoltura ed in particolare nell'ambito dello sviluppo biologico e a ciò che si auspica convergere ed essere in linea con gli indirizzi nazionali riguardanti la legge nazionale sui distretti del cibo di cui l'Assessorato all'Agricoltura dovrebbe dare garanzia. A tal proposito il Bio-distretto del Fermano Piceno, prima che vengano stabilite le condizioni all'interno dei distretti del cibo, auspica che l'Assessorato all'Agricoltura mantenga uno status di rispetto ed equità tra tutte le parti in causa del settore e una equa rappresentanza.