Prysmian, sciopero revocato

Prysmian, sciopero revocato

Da domani i lavoratori rientrano in fabbrica. Inizia subito il tavolo sindacato-azienda. Nei prossimi giorni si saprà con quanto la Prysmian vorà contribuire alla reindustrializzazione del sito

Ascoli – La Rsu della Prysmian di Ascoli Piceno dopo l'assemblea iniziata alle 18,30 ha deciso con il consenso dei lavoratori di revocare lo sciopero. Da domani i lavoratori rientreranno nello stabilimento e torneranno a percepire lo stipendio che dall'inizio dello sciopero avevano perso. Inizia da subito un tavolo tra sindacato e azienda per verificare le effettive disponibilità della Prysmian di reindustrializzare lo stabilimento di Ascoli Piceno.


L'azienda a Roma presso il Mise ha ribadito la volontà di chiusura, la restituzione dei 32 milioni di euro ricevuti per il bando in Campania.
Ora i lavoratori vogliono verificare l'effettiva volontà del Governo e della stessa Prysmian di mettere a disposizione delle risorse per la reindustrializzazione. Nel frattempo ci sono diverse dichiarazioni al termine del tavolo di crisi presso il Mise.


Il sindaco Guido Castelli ha dichiarato:

"Quello di oggi, al Ministero delle Attività Produttive, è stato un incontro che ha provocato in noi rabbia ed amarezza.


Al cospetto del Ministro Guidi abbiamo espresso tutto il nostro sconcerto per una strategia aziendale che per affrontare la crisi, incredibilmente, sacrifica lo stabilimento che, tra tutti quelli della Prysmian Italia, risulta il migliore ed il più produttivo.


Noi, in ogni caso, continueremo la nostra azione a fianco delle maestranze e dei lavoratori per evitare lo smantellamento di questo patrimonio aziendale.


Abbiamo chiesto al Ministro Guidi di occuparsi personalmente della procedura diretta a riconoscere nel nostro territorio un'area afflitta da crisi industriale complessa.


Si tratterebbe di un passaggio fondamentale per il rilancio dell'economia manifatturiera della vallata del Tronto ed per esperire le necessarie attività propedeutiche alla individuazione di nuovi investimenti da destinare al sito ex ceat e altri stabilimenti in crisi.



Noi continueremo a chiedere alla Prysmian di rinunciare ai questa ingiustificata eutanasia a carico dello stabilimento ascolano e di riallineare il piano strategico di rilancio del gruppo su obbiettivi di efficienza che, peraltro, connotano il sito di Ascoli da sempre.



Quella di oggi non è stata una giornata positiva ma, a questo punto, il Governo nazionale non può più eludere la grande questione della crisi economica della vallata del Tronto.

Noi non molleremo: la strada è irta di ostacoli ma se sapremo marciare uniti nulla è impossibile”.



Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha dichiarato:

Il giudizio è netto: la chiusura dell’unità produttiva di Ascoli Piceno è inaccettabile”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sulla Prysmian. “L’annuncio dell’azienda lascia esterrefatti – dice - Si vuole chiudere uno stabilimento strategico e tra i più produttivi. Una contraddizione in termini. Siamo accanto al Governo nazionale affinché, fino all’ultimo, siano compiute tutte le iniziative e si possa arrivare a una diversa soluzione che salvaguardi occupazione e unità produttiva. E’ fondamentale e urgente che finalmente si elaborino strumenti di protezione e di rilancio di un territorio così duramente colpito, attraverso l’elaborazione di un accordo di programma per Ascoli. Come Regione, come annunciato in altre occasioni, siamo disponibili a fare la parte che ci compete”.